28 settembre 2023
Aggiornato 03:00
Tasse

730 precompilato: poca semplificazione e controlli fiscali a tappeto

Quest'anno il 90% delle dichiarazioni di pensionati o dipendenti, che verranno già compilate dall'Agenzia delle entrate, saranno da correggere perché, ad esempio, non comprenderanno le spese sanitarie sostenute nel 2014 (saranno «caricate» solo quelle relative al 2015). Ma su ogni contribuente che apporterà delle modifiche, scatteranno gli accertamenti

ROMA - «Negli altri paesi, fortunatamente per loro, il 740 non ce l'hanno. Ma fra poco non ce l'avremo più nemmeno noi, perché da prossimo anno elimineremo un certo modello di dichiarazione dei redditi. Al suo posto ci sarà un nuovo modello per semplificare la vita fiscale dei contribuenti». Era il 12 maggio scorso, quando il premier, Matteo Renzi, presentò la «semplificazione» del Fisco italiano. Alla prova dei fatti però l'annuncio ha perso molta della sua dorata patina, perché a detta dei professionisti del settore per i primi anni regnerà il caos. Alcuni hanno stimato che quest'anno nel 90% dei casi il 730 precompilato sarà da rettificare. Questo significherà, come vedremo, controlli fiscali a tappeto.

DATI DA INTEGRARE O CORREGGERE - Il problema riguarda soprattutto quei 20 milioni di contribuenti che sono dipendenti o pensionati. Dal 15 aprile potranno accedere in via sperimentale al proprio modello 730 precompilato sul sito dell'Agenzia delle entrate (ma anche continuare a utilizzare il vecchio 730 o il modello Unico), e se riterranno che non vi siano modifiche da apportare potranno confermarlo direttamente sul portale web del Fisco. Il condizionale è d'obbligo però, perché nella maggior parte dei casi mancheranno molti dati utili ai fini della dichiarazione dei redditi, come le spese sanitarie sostenute (quest'anno saranno «caricate» solo quelle relative al 2015). La percentuale dei moduli da integrare con dati aggiuntivi scenderà al 71,1%, secondo il Consiglio nazionale dei commercialisti, per quanto riguarda le spese che danno accesso a detrazioni fiscali come quelle per l'istruzione, mutui, assicurazioni sulla vita o pensioni private, bonus per la ristrutturazione di immobili e altro ancora. Ma non solo, i commercialisti hanno stimato che 5,5 milioni di italiani (il 28,3%) dovrà apportare delle correzioni al modulo precompilato.

CONTROLLI SU CHI MODIFICA - Nel caso ci si trovi quindi a fare delle modifiche, l'Agenzia delle entrate entrerà in allerta e procederà d'ufficio a controlli documentali, che non scatteranno invece per chi accetti senza cambiamenti il modulo precompilato. Per coloro i quali si rivolgeranno a un Centro di assistenza fiscale (Caf) o a un commercialista poi, questi ultimi dovranno fornire un visto di conformità sui dati contenuti nella dichiarazione dei redditi, anche per quelle precompilate. In questo frangente il Fisco passerà al setaccio comunque tutta la documentazione fornita, anche per quanto riguarda quei dati resi noti alle Entrate da altri soggetti, come banche e assicurazioni, che li dovranno consegnare a Caf o professionisti abilitati e non più al cittadino. Nel caso l'Erario contesti quanto dichiarato, le richieste di pagamento aggiuntivo arriveranno direttamente ai Caf o ai commercialisti che dovranno pagare una somma corrispondente a imposta, sanzioni e interessi nella misura attualmente prevista per i contribuenti (multa del 30%), salvo che l'errore nasca da un comportamento doloso del contribuente. Per tutti poi, sia per chi ha optato per il «fai da te», sia per chi ha chiesto aiuto a un Caf o a un professionista, la scadenza per l’invio alle Entrate del 730 definitivo sarà quella del 7 luglio.

LE SCADENZE - Per precompilare il modello 730, il Fisco ha chiesto che i datori di lavoro (o altri sostituti d'imposta) inviino entro il 7 marzo di ogni anno i dati sui redditi corrisposti ai dipendenti (e assimilati) e quelli sui redditi da pensione nel corso dell’anno d’imposta precedente. Le stesse informazioni andranno fornite al lavoratore entro il 28 febbraio, che riceverà la nuova certificazione unica al posto del vecchio Cud. A queste saranno sommate le informazioni che riguardano gli oneri detraibili o deducibili (da trasmettere entro il 28 febbraio). Per redigere la certificazione unica bisognerà completare ben 297 campi sparsi su 7 pagine. Per «agevolare» il compito, dal 15 di gennaio l'Agenzia delle entrate ha reso pubblica la circolare interpretativa, con 115 pagine di istruzioni. Altre 131 pagine di istruzioni invece riguardano il 730 precompilato.

LE NOVITÀ FISCALI - Infine bisogna ricordare che il 730 precompilato conterrà le novità fiscali introdotte di recente. Sarà calcolato il bonus Irpef in busta paga per quei lavoratori con un reddito inferiore a 26mila euro (gli 80 euro). Si accederà a un credito di imposta pari al 65% della donazione fatta a sostegno di enti culturali (il cosiddetto art bonus). Si otterrà una detrazione pari al 26% (non più al 24%) invece sulle somme donate alle Onlus. Per ultimo è prevista una deduzione del 20% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 300mila euro, per l’acquisto o la costruzione di immobili abitativi da destinare alla locazione.