5 settembre 2025
Aggiornato 05:30
Previdenza

Pensioni: le novità da gennaio

Spi-Cgil prevede che gli assegni pensionistici saranno più leggeri. Per le minime perdita di 5,40 euro e 16 per una da 1.500. Inoltre il governo ha rimesso mano al sistema di pagamento Inps che liquiderà il 1° del mese, mentre l'Inpdap il 16, così come è avvenuto fino ad oggi

ROMA - Novità in arrivo da gennaio per i pensionati italiani, ma non saranno solo buone notizie è l'allarme lanciato dallo Spi-Cgil. Il sindacato prevede che gli assegni pensionistici saranno più leggeri. 

PENSIONI PIU' LEGGERE A GENNAIO - Nel primo mese del nuovo anno infatti i pensionati italiani dovranno restituire allo Stato una parte della rivalutazione ricevuta nel 2014, calcolata inizialmente con un tasso provvisorio dell'1,2% e poi assestatosi in via definitiva all'1,1%. In questo modo una pensione minima perderà 5,40 euro rispetto a dicembre 2014 mentre una pensione da 1.500 euro perderà 16,30 euro. Lievi aumenti sono invece previsti per il mese di febbraio. Il meccanismo di rivalutazione automatica porterà nelle tasche di un pensionato con la minima 1,50 euro in più rispetto al 2014. Una pensione da 1.500 euro aumenterà invece di 3 euro.

CAMBIANO DATE PAGAMENTO - Inoltre il governo ha rimesso mano al sistema di pagamento degli assegni previdenziali, lamenta la Spi-Cgil sottolineando che i pagamenti Inps «saranno liquidati il 1° del mese mentre quelli Inpdap il 16, così come è avvenuto fino ad oggi». Novità riguardano invece i titolari di due o più pensioni e nello specifico quelle di reversibilità, invalidità civile e di rendite vitalizie per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. «Queste saranno liquidate il 10 del mese. La norma, contenuta nell'articolo 26 comma 3 della Legge di Stabilità, è però poco chiara e rischia di riguardare fino a 5 milioni di pensionati e non alcune centinaia di migliaia come dichiarato dal governo».

CGIL, PENSIONATI DIMENTICATI - «Il governo si è dimenticato ancora una volta dei pensionati italiani e nella legge di stabilità per loro non c'è nulla», ha dichiarato il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, sottolineando che «la promessa di estendere il bonus fiscale di 80 euro non è stata mantenuta e ci viene il forte sospetto che si sia trattato solo di una mossa elettorale. Sarebbe bene che nel 2015 il governo e il Parlamento corressero ai ripari prestando attenzione alla condizione degli anziani e dei pensionati che da molti anni sono in forte sofferenza e che nonostante tutto continuano a fornire aiuto e sostegno a figli e nipoti senza lavoro».