20 aprile 2024
Aggiornato 07:00
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Consumi ancora in calo, a settembre giù dell'1,3%

RP | RP | Confcommercio: «La debolezza della domanda delle famiglie si inserisce in un contesto in cui sono molti gli elementi di incertezza sull'evoluzione dell'occupazione e del reddito disponibile, legate anche all'assenza di interventi incisivi sul versante della riduzione del carico fiscale»

ROMA - L'indicatore dei consumi elaborato da Confcommercio ha registrato, a settembre, una diminuzione dell'1,3 per cento in termini tendenziali ed una flessione dello 0,5 per cento rispetto ad agosto. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, mostra, nonostante il peggioramento dell'ultimo mese, il permanere di una fase di stabilizzazione.

PESA INCERTEZZA - I dati di settembre «indicano, nel loro insieme, le difficoltà della domanda per consumi di invertire la tendenza negativa in atto dalla fine del 2011 e ritornare su quel sentiero di sviluppo necessario a sostenere il miglioramento dell'economia. La debolezza della domanda delle famiglie si inserisce in un contesto in cui, pur in presenza di elementi che inducono a ritenere possibile la fine della recessione nel quarto trimestre, sono molti gli elementi di incertezza sull'evoluzione dell'occupazione e del reddito disponibile», ha spiegato l'associazione.

DUALISMO FRA AZIENDE - Le preoccupazioni delle famiglie, «legate anche all'assenza di interventi incisivi sul versante della riduzione del carico fiscale, sono evidenziate dal regresso rilevato ad ottobre dal clima di fiducia», ha proseguito Confcommercio. L'incertezza sulle possibilità di ripresa della domanda per consumi «si riflette anche sul sentiment delle imprese, caratterizzato dal dualismo tra le aziende che operano sul mercato estero ed interno. Le prime intravedono possibilità di recupero dell'export in conseguenza del modesto miglioramento del quadro economico europeo mentre le seconde, in presenza di una domanda per consumi che rimane ai minimi, guardano con preoccupazione al futuro», ha concluso l'associazione.

SALE INFLAZIONE - Confcommercio ha registrato inoltre un aumento dell'inflazione a novembre. L'associazione ha stimato una variazione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo, a novembre, dello 0,1 per cento, con un tasso di crescita tendenziale pari allo 0,9 per cento, in aumento rispetto allo 0,7 per cento di ottobre. «Su queste dinamiche incide il ritardo con cui l'aumento dell'Iva si sta trasferendo sui prezzi finali, dinamica attenuata dalla tendenza al ribasso dei prodotti energetici», ha commentato Confcommercio.