1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Finanze Vaticane

Lo Ior non ha più segreti

La «banca della Santa Sede» ha diffuso il proprio bilancio 2012 dove si legge: «Manteniamo fede al nostro impegno di garantire la trasparenza delle nostre attività, rispondendo così alle legittime aspettative della Chiesa Cattolica»

VATICANO - L'Istituto per le opere di Religione (Ior) ha pubblicato il suo rapporto annuale relativo al 2012. E' la prima volta che la «banca del Vaticano» ha deciso di rendere accessibile il proprio bilancio annuale, mentre da alcuni mesi l'istituto aveva lanciato il proprio sito internet, pubblicando tutta una serie di cifre relative al 2012.
Oltre all'analisi delle operazioni svolte nel 2012, nel bilancio si possono trovare informazioni sulla corporate governance, sul contesto legale e una previsione a livello operativo per il 2013. Il rendiconto è stato sottoposto a revisione contabile e redatto in conformità ai principi contabili International Financial Reporting Standards (Ifrs).

UTILE DI 86,6 MILIONI DI EURO - Nel 2012 lo Ior ha registrato un utile netto di 86,6 milioni di euro (2011: 20,3 milioni di euro). Ciò ha consentito allo Ior di apportare un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede e di destinare 31,9 milioni di euro alla riserva rischi operativi generali (riserva di utili non distribuiti).

INTERESSI NETTI PER 52,2 MILIONI - Dal conto economico dello Ior emergono: interessi netti per 52,2 milioni di euro (-19,6%), risultanti dalla differenza tra gli interessi maturati sugli attivi e quelli dovuti ai clienti; 12,2 milioni di euro (+19,6%) di commissioni nette sulle gestioni patrimoniali e su altre operazioni; e 51,1 milioni di euro (2011: -38,2 milioni di euro) di proventi netti da negoziazione, che comprendono sia gli utili/perdite conseguiti dai titoli venduti durante l'anno, sia gli utili/perdite non realizzati sul valore totale dei titoli al 31 dicembre 2012.

COSTI OPERATIVI 23,9 MILIONI - I costi operativi ammontano a 23,9 milioni di euro (+ 12%) e comprendono i costi per il personale, i contributi pensionistici, spese generali e consulenze di professionisti.

GESTITI 6,3 MILIARDI IN 2012 - Nel 2012 allo Ior sono stati affidati beni di clienti per 6,3 miliardi di euro, ripartiti in 2,3 miliardi di euro in depositi, 3,2 miliardi di euro in contratti di gestione patrimoniale a cura dello Ior ed 0,8 miliardi di euro in contratti di custodia titoli. Secondo i principi contabili IFRS, un totale di 4,1 miliardi di euro di questi attivi è riportato nel bilancio dello Ioe mentre i restanti 2,2 miliardi di euro sono rilevati fuori bilancio. Il capitale netto è aumentato da 741 milioni di euro a 769 milioni di euro.

META' DEI CLIENTI ORDINI RELIGIOSI - Alla fine del 2012 lo Ior ha avuto: «Approssimativamente 18mila 900 clienti. Il gruppo maggiore dal punto di vista patrimoniale - si legge nel rapporto annuale pubblicato oggi online - sono gli ordini religiosi, che rappresentano la metà dei clienti del 2012, seguiti da uffici della Santa Sede e nunziature (15%), cardinali, vescovi e preti (13%), diocesi (9%), e il resto diviso tra vari altri, compresi impiegati e istituti di educazione religiosa. Lo Ior non accetta come clienti persone che non hanno una relazione con la Santa Sede, né accetta imprese». Nel 2011 i conti erano «approssimativamente 21mila. La diminuzione è dovuta per lo più alla chiusura da parte dello Ior di conti inattivi», è scritto nel documento.

INVESTITO PRINCIPALMENTE IN BOND - Nel corso del 2012 «lo Ior ha investito prevalentemente in bond. Ha aumentato i bond governativi ed ha diminuito i bond di istituzioni finanziarie». Il rapporto specifica, peraltro, che nel corso dei primi sei mesi del 2013, il patrimonio dello Ior è passano «da 4,9 miliardi di euro a 3,9 miliardi di euro, una riduzione dovuta principalmente al fatto che i clienti hanno scelto di investire direttamente in titoli».

RISPOSTA AD ASPETTATIVE DI CHIESA - Ernst von Freyberg, presidente del consiglio di Sovrintendenza dal 26 febbraio 2013 e attuale direttore generale ad interim ha scritto nella sua introduzione: «Con la pubblicazione del nostro rapporto annuale manteniamo fede al nostro impegno di garantire la trasparenza delle nostre attività, rispondendo così alle legittime aspettative della Chiesa Cattolica, dei nostri clienti, delle autorità vaticane, delle nostre banche corrispondenti e del pubblico. Complessivamente, prevediamo che il 2013 sarà segnato da spese straordinarie legate al processo di riforma e riorganizzazione in corso e dagli effetti prodotti dai tassi di interesse in aumento».