24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Congiuntura IV trimestre 2012

Gli artigiani della Brianza sono ancora in sofferenza

Sul versante del lavoro, resta negativo il saldo occupazionale tra entrate e uscite (-2,3%) e risulta in aumento il ricorso alla CIG. Restano stabili le aspettative degli artigiani sulla produzione e sull’occupazione per il prossimo trimestre

MONZA - Gli artigiani della Brianza sono ancora in sofferenza: chiudono, infatti, l’ultimo trimestre del 2012 registrando per la produzione -0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione tendenziale si attesta a -8,3%. Per quanto riguarda il fatturato, a livello congiunturale si osserva una variazione di -0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione tendenziale segna -7,1%.
Meglio le performance registrate dagli ordini, anche se restano di segno negativo. Rallentano la discesa rispetto al trimestre precedente, passando da -2,5% a -1,4%. Il mercato del lavoro continua a risentire della crisi: il saldo tra entrate ed uscite nel mondo del lavoro si attesta a -2,3%.
E gli artigiani non hanno certezze sul futuro: il 40,2% si aspetta una diminuzione della produzione e solo il 17,1% prevede un aumento. E anche sul fronte occupazione, gli artigiani della Brianza non intravedono miglioramenti: il 93,1% si aspetta che il mercato del lavoro rimanga stabile.
È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (IV trimestre 2012), realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza.

«Il radicamento sul territorio e la consapevolezza della propria storia – ha dichiarato Gianni Barzaghi membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza – ora più che mai, rappresentano per gli artigiani della Brianza gli elementi di forza per riuscire ad intravedere un futuro oltre la crisi. I timidi segnali che arrivano dalla produzione dimostrano che gli artigiani della Brianza, nonostante le difficoltà economiche del momento, sono ancora disposti a sacrifici per rimettere in moto il sistema della produzione»
«Il dato sul fatturato in lieve crescita rispetto al trimestre precedente e le aspettative positive sulla produzione, devono rappresentare un nuovo punto di partenza per la ripresa dell’artigianato manifatturiero della Brianza. – ha dichiarato Walter Mariani, membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza -. Una ripresa che non può e non deve rimanere un miraggio ma che, con l’aiuto delle istituzioni e con sgravi fiscali sui piccoli imprenditori, rimetta in moto il sistema della produzione da un lato e rimuova lo stallo occupazionale dall’altro».
Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (IV trimestre 2012)

PRODUZIONE - La produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo registra variazioni negative sia su base tendenziale che congiunturale simili allo scorso trimestre. Il calo rilevato è rispettivamente del -8,3% rispetto al quarto trimestre 2011 e del -0,7% rispetto al terzo trimestre 2012. Migliora dunque l’indicatore congiunturale, anche se rimane negativo, passando da -1,8% a -0,7%. Il numero indice della produzione, espresso in rapporto al valore della produzione del 2005 (posto pari a 100) scende pertanto fino al nuovo minimo degli ultimi anni, toccando quota 69,0. Pressoché stabile il tasso di utilizzo degli impianti, che esprime il livello della produzione in percentuale al potenziale massimo degli impianti in funzione, che nel trimestre in esame si attesta al 63,4%.

FATTURATO - Riguardo invece all’andamento del fatturato del comparto artigiano, la situazione è in lieve peggioramento. Il fatturato scende infatti del -0,7% in tre mesi mentre la variazione tendenziale rimane invece sostanzialmente stabile a quella registrata precedentemente (-7,1% nell’attuale trimestre). Il numero indice del fatturato (posto 100 il valore medio dell’anno 2005) scende dunque nuovamente nel trimestre in esame fino a quota 70,6, medesimo valore di sei mesi fa. La quota del fatturato estero sul totale cresce per il secondo trimestre consecutivo attestandosi al 6,5%.

ORDINI - Gli ordini acquisiti nel trimestre continuano a scendere ma rallentano la discesa rispetto allo scorso trimestre. La variazione degli ordinativi totali è infatti pari a -1,4% in termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente (espresso come media mobile a 4 termini), mentre in termini tendenziali, ovvero rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, registra -5,1% (dato grezzo). Il periodo di produzione assicurato dagli ordini pervenuti è pari a 26,2 giorni, in diminuzione rispetto ai trimestri precedenti.

OCCUPAZIONE - Peggiora il saldo occupazionale delle imprese artigiane brianzole, considerando comunque che il quarto trimestre concentra un numero consistente di uscite. Il saldo, pari a -2,3%, è il risultato della differenza tra un tasso di ingresso dello 0,8% e un tasso di uscita del 3,2%. Stabile la percentuale di imprese che ha fatto ricorso alla CIG nel trimestre (15,6%), aumenta però la quota di ore di CIG rispetto al monte ore lavorate nel trimestre salendo dall’1,6% del trimestre scorso al 2,3%.

ASPETTATIVE - Le aspettative per il prossimo trimestre degli artigiani brianzoli si mantengono in linea con la situazione di tre mesi fa sia riguardo alla produzione che all’occupazione. Il 40,2% delle imprese intervistate si aspetta una diminuzione della produzione, per contro il 17,1% si aspetta un aumento. Per quanto riguarda l’occupazione, la percentuale di artigiani brianzoli che si aspetta che rimanga stabile nel prossimo trimestre sale fino al 93,1%.
Fonte: Indagine congiunturale trimestrale – Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Monza e Brianza, e in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza
Con il primo trimestre 2011, in occasione del passaggio alla nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007, sono state introdotte innovazioni metodologiche che hanno richiesto la ricostruzione delle serie storiche già prodotte. Questa revisione dei dati si aggiunge alla consueta revisione trimestrale dipendente dal processo di destagionalizzazione e correzione per i giorni lavorativi che, grazie all’aggiunta di una nuova osservazione, consente una stima migliore del modello di correzione e quindi la possibile variazione dei dati già pubblicati. Per questo, i dati storici riportati possono presentare uno scostamento maggiore del solito rispetto a quanto pubblicato negli scorsi trimestri.