La locomotiva cinese rallenta
Ma continuerà a essere «la principale fonte di crescita per l'economia mondiale e una fonte di opportunità di investimento e di mercato per le imprese italiane». Lo sostiene il centro studi di Confindustria in una nota di approfondimento, sottolineando che «il Dragone sta entrando in una fase più matura di sviluppo e il suo ritmo di espansione si abbassa fisiologicamente»
ROMA - La locomotiva cinese rallenta ma continuerà a essere «la principale fonte di crescita per l'economia mondiale e una fonte di opportunità di investimento e di mercato per le imprese italiane». Lo sostiene il centro studi di Confindustria in una nota di approfondimento, sottolineando che «il Dragone sta entrando in una fase più matura di sviluppo e il suo ritmo di espansione si abbassa fisiologicamente».
«La crescita della Cina - spiega il Csc - si basa su alcuni elementi di forza che ne impediscono il deragliamento, tra cui: lo sviluppo delle aree interne del paese, che convergono verso i livelli di Pil pro-capite delle zone costiere grazie alla loro maggiore competitività, l'inarrestabile processo di urbanizzazione, esteso a tutto il paese - aggiunge il centro studi - e il costante aumento della produttività, determinante nel generare le risorse per i forti aumenti delle retribuzioni».
«Ci sono però - sottolinea il centro studi di Confindustria - alcuni importanti nodi da sciogliere per mantenere l'economia su un sentiero di crescita duratura. Anzitutto un riequilibrio delle componenti della domanda che porti l'economia a fare maggior affidamento sui consumi delle famiglie e una riforma del sistema bancario che favorisca la libera concorrenza tra imprese statali e non».
«Le riforme, e in generale le politiche economiche - conclude il Csc - hanno un passo rallentato in questa fase perchè è in corso il decennale cambio di leadership. Per avere un'accelerazione occorrerà attendere che i nuovi vertici si insedino e assumano il pieno controllo».
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