Terzi: Cresce l'export anche nel «grande mediterraneo»
«L'internazionalizzazione sarà sempre più la carta vincente per gli imprenditori italiani, per i nostri servizi e le nostre società» per uscire dalla crisi. Il ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, ha un «cauto ottimismo» per la ripresa italiana, visti i dati incoraggianti che arrivano dall'export anche verso i paesi del Golfo
RIMINI - «L'internazionalizzazione sarà sempre più la carta vincente per gli imprenditori italiani, per i nostri servizi e le nostre società» per uscire dalla crisi. Il ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, ha un «cauto ottimismo» per la ripresa italiana, visti i dati incoraggianti che arrivano dall'export anche verso i paesi del Golfo.
Questo «cauto ottimismo» già espresso dal presidente del Consiglio Mario Monti «lo condivido, ma sulla base degli elementi di cui dispongo come ministro degli esteri e di un'esperienza di nove mesi che ho acquisito con moltissime missioni all'estero insieme a imprenditori italiani» ha spiegato Terzi in una conferenza stampa al Meeting di Cl a Rimini. «Il ministero sta lavorando a delle proposte che saranno oggetto di un piano più articolato che verrà presentato più avanti».
L'EXPORT AUMENTA NEL 2012 - «Esiste un'economia italiana fortemente orientata all'estero che continua a crescere. L'export aumenta nel 2012 del 14% e del 10% nel 2011 ed è ancora in crescita nel 2012». Positivi i dati sul «'grande mediterraneo', Libia, Egitto, Algeria, Marocco, Tunisia, Israele, Libano, Turchia e i sei paesi del Golfo: il nostro export verso la regione è cresciuto nel 2011 di circa il 19% rispetto al 2010; l'interscambio complessivo, pari a oltre 82 miliardi, è aumentato del 4%; oltre 3.300 aziende italiane sono presenti nell'area».
PROGETTO RIVOLTO AI GIOVANI - Il ministero degli Affari esteri, come ha anticipato Terzi, sta lavorando ad un progetto assieme al ministero dell'università rivolto ai giovani. Da un lato «incoraggiare il più possibile una formazione che porti a una visione globale dei problemi» e al tempo stesso per favorire una «disponibilità a lavorare nel mondo, in collegamento se possibile con il paese d'origine».
Nelle prossime settimane la Farnesina presenterà un nuovo strumento per promuovere una «relazione permanente su alcune voci più significative della scienza e della ricerca italiana all'estero, mettendoli in collegamento con un'importante piattaforma uno strumento che abbiamo messo a punto assieme al ministero dell'università che dovrebbe prendere l'avvio entro poche settimane, indirizzato alle piccole e medie imprese, alle start-up, alle condizioni di finanziamento, lavorando ai progetti di scienziati della diaspora italiana nel mondo stanno portando avanti».
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