18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Temporali dopo lunghi periodi di secca

Arriva «Beatrice», ora rischio smottamenti

«In campagna l'attenzione resta alta per il pericolo dissesti». Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori, secondo cui «con l'arrivo della burrasca di fine agosto finalmente le campagne troveranno un po' di refrigerio, scongiurando il pericolo roghi, che quest'anno hanno ridotto in cenere quasi 35mila ettari, una superficie doppia rispetto al 2011»

ROMA - Arriva 'Beatrice' a spazzare via siccità e roghi «ma in campagna l'attenzione resta alta per il pericolo dissesti». Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori, secondo cui «con l'arrivo della burrasca di fine agosto finalmente le campagne troveranno un po' di refrigerio, scongiurando il pericolo roghi, che quest'anno hanno ridotto in cenere quasi 35mila ettari, una superficie doppia rispetto al 2011». Ma se dal prossimo fine settimana 'Beatrice' metterà fine alla prolungata siccità e all'allarme incendi, «nei campi bisognerà tenere alta l'attenzione sul possibile rischio di dissesto idrogeologico, che può essere innescato dai temporali che seguono periodi di secca così lunghi».

«I 5.375 roghi - spiega la Cia - che dall'inizio dell'anno hanno imperversato sul territorio italiano, bruciando boschi e campi coltivati, hanno creato un danno ambientale ed economico non indifferente per il settore primario. Basti pensare che, dove è passato il fuoco, sono necessari diversi anni per ritornare alla normalità». Per un pascolo o per un campo coltivato «bastano al massimo un paio d'anni, mentre per un bosco sono necessari almeno 4 o 5 anni per tornare alle condizioni pre-incendio. Per non parlare della quantità di Co2 che i roghi immettono nell'atmosfera (in media 3 e 4 milioni di tonnellate l'anno)».

«Ora che il periodo di siccità - sottolinea la Cia - sta per concludersi, dovrebbe essere scongiurato il pericolo roghi. Ma con Beatrice continua l'alternarsi di situazioni climatiche estreme: l'estate delle criticità climatiche si appresta a chiudersi con violenti temporali previsti per l'ultimo fine settimana di agosto».

Da una parte «sicuramente la pioggia è una 'manna dal cielo' per un settore piegato dalla siccità, che ha causato danni per 1,2 miliardi di euro. Dall'altra però - evidenzia l'organizzazione agricola - l'alternarsi di situazioni climatiche estreme può creare ulteriori problemi in campagna. Un suolo per così lungo tempo stressato dalla mancanza d'acqua, infatti, può subire meccanismi di corrivazione, cioè di mancato assorbimento delle acque e di torrentismo. Fenomeni che vanno necessariamente controllati e arginati».

«È proprio nei momenti di criticità climatica - conclude la Cia - che il ruolo dell'agricoltore si fa doppiamente importante: non solo produttore di beni primari, ma anche gestore e sentinella del territorio. Presidia i boschi e aiuta a contrastare la piaga degli incendi, con azioni di pronto intervento e pattugliamento, e al tempo stesso monitora le condizioni del suolo nei campi, prendendo provvedimenti quando necessario».