29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Vino | Vendemmia 2012

Lucifero soffia sulla vendemmia: -10%

La settimana più calda dell’anno si abbatte sulla vendemmia appena iniziata che si preannuncia tra le piu’ contenute e anticipate della storia, con una produzione di buona qualità ma stimata sui 40-43 milioni di ettolitri, in calo del 10 per cento rispetto alla media degli ultimi cinque anni

ROMA - La settimana più calda dell’anno si abbatte sulla vendemmia appena iniziata che si preannuncia tra le più contenute e anticipate della storia, con una produzione di buona qualità ma stimata sui 40-43 milioni di ettolitri, in calo del 10 per cento rispetto alla media degli ultimi cinque anni. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’arrivo dei Lucifero, il settimo anticiclone di una estate calda e siccitosa che ha provocato un anticipo della raccolta delle uve di circa un mese rispetto a 30 anni fa.
La vendemmia – sottolinea la Coldiretti - è in pieno svolgimento per le uve bianche destinate alla produzione di spumanti nell’oltrepo pavese ed in franciacorta dove si stima un calo di oltre il 20 per cento della produzione del celebre spumante ma riduzioni sono previste anche in Lombardia, Puglia, Veneto, Toscana,  Emilia-Romagna,  Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Anche se molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve si prevede una buona qualità con la produzione che sarà destinata per circa il 60 per cento – precisa la Coldiretti la Coldiretti - a vini delle 517 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (329 vini Doc, 70 Docg e 118 Igt).

Meno incoraggiante la situazione delle altre coltivazioni con il caldo e la siccità che hanno già tagliato i raccolti con cali della produzioni che a livello nazionale vanno dal -20 per cento per il pomodoro al -30 per cento per il mais fino al -40 per cento per la soia ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord e per il girasole (-20 per cento). Occorre subito - sottolinea la Coldiretti - avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamità naturale nelle zone colpite dalla siccità che ha già provocato perdite superiori al miliardo di euro all’agricoltura italiana. Ad essere colpiti - sottolinea la Coldiretti - sono prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro e mais e soia che sono alla base dell’alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualità ma contenuta.

In pericolo ci sono anche i pascoli perché mancano i foraggi e l’acqua con mandrie e greggi sugli alpeggi mentre in molti casi è stato necessario intervenire con le autobotti per abbeverare gli animali. Ma oltre alla mancanza dell’acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte. Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni più roventi. Ma l'afa e le temperature - continua la Coldiretti - hanno tolto l'appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti - conclude la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele.