29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Analisi condotta dall'Ufficio Studi di Mediobanca

Fare industria in Italia è poco remunerativo

Nel 2011 il costo del debito per l'aggregato è salito dal 5,6% al 6%, mentre i tassi sui Btp decennali sono passati del 3,4% al 4,9%. Il Roi (redimento netto del capitale) delle industrie italiane, pari al 5,8%, non è bastato a remunerare il costo medio ponderato del debito (capitale proprio e di terzi), che ha raggiunto il 7,2%

MILANO - Fare impresa oggi in Italia non è più granchè remunerativo. E' quanto emerge dalla consueta analisi condotta dall'Ufficio Studi di Mediobanca su 2.032 società con sede ed attività in Italia. Nel 2011 il costo del debito per l'aggregato è salito dal 5,6% al 6%, mentre i tassi sui Btp decennali sono passati del 3,4% al 4,9%. Il Roi (rendimento netto del capitale) delle industrie italiane, pari al 5,8%, non è bastato a remunerare il costo medio ponderato del debito (capitale proprio e di terzi), che ha raggiunto il 7,2%.

La conseguente 'distruzione' di ricchezza è stata dunque pari a 1,4 punti. Principali responsabili sono stati i gruppi maggiori con un gap di 5,2 punti, risultato invece più contenuto per le imprese medie (1,2) e medio-grandi (1,4). Si sono salvate solo le imprese a controllo estero, grazie alla elevata redditività del capitale (Roi 2011 al 12,2% contro il 4,7% medio della manifattura).

Nel 2011 anche il Roe è stato inferiore al rendimento netto netto degli impieghi finanziari in Btp, con un differenziale negativo di 1,5 punti. Hanno fatto eccezione il 'made in Italy' (+6 punti) e il 'quarto capitalismo' delle imprese medie e medio-grandi (+1,4 punti).

In generale, stando all'analisi dell'Ufficio Studi di Mediobanca, la struttura finanziaria delle imprese industriali operanti in Italia si è indebolita nel 2011. Complessivamente, il rapporto tra debiti totali e mezzi propri è cresciuto dal 170% al 181,6%. Il debito finanziario è cresciuto dal 95,2% al 99,1% dei mezzi propri e la quota erogata dalle banche dal 34,6% al 36,9%.

Lo scorso anno, da una parte è aumentato il debito finanziario (+5,8 mld) e dall'altra si sono ridotti i mezzi propri (-7 mld). Inoltre, gi aumenti di capitale sono caduti del 44% (-3,2 mld), con un -68% nel comparto pubblico e un -31,5% nel privato e un picco per le società a controllo estero (-75%).

A segnare il rapporto più elevato tra debiti complessivi e mezzi propri sono le medie imprese, che registrano però un'incidenza relativamente contenuta della componente finanziaria (91,7% dei mezzi propri), quasi interamente rappresentata da debito bancario. Tra il 2010 e il 2011 le medie hanno inoltre aumentato la propria dotazione patrimoniale (+2,6%) grazie a una crescita del 22% degli aumenti di capitale a pagamento.

Gli oneri finanziari hanno assorbito lo scorso anno il 54% del margine industriale dal 48% del 2010.