Energia Concorrente, incontro pubblico a Roma
Per migliorare la sicurezza e la competitività dell'attuale sistema energetico occorrono solo investimenti nelle reti
ROMA - L'Italia ha bisogno di una decisa strategia di concentrazione degli investimenti nel potenziamento delle reti elettriche al fine di migliorare la sicurezza e la competitività dell'attuale sistema energetico. È la richiesta formulata oggi da Energia Concorrente, l'associazione dell'industria elettrica indipendente italiana, che ha organizzato a Roma il suo primo evento pubblico per presentare uno studio commissionato a REF-E sullo sviluppo della rete elettrica e i sistemi di accumulo.
Lo studio dimostra che, nell'attuale scenario di mercato, la migliore soluzione per risolvere le congestioni di rete e contestualmente evitare il taglio della produzione da fonti rinnovabili non programmabili è il potenziamento della rete di trasmissione. Per questo, secondo REF-E, è essenziale che la politica rifletta sulle azioni possibili per sbloccare la realizzazione degli investimenti per lo sviluppo della rete, dando priorità a quelli finalizzati alla risoluzione degli annosi problemi di congestione e all'integrazione delle fonti rinnovabili.
Secondo l'analisi di REF-E, i possibili benefici della soluzione alternativa, ovvero la realizzazione di sistemi di accumulo diffuso mediante batterie, sono limitati dal punto di vista del contributo alla massimizzazione della produzione da rinnovabile immessa in rete mentre il contributo alla sicurezza è in ogni caso difficile da valutare. Lo studio suggerisce di limitare l'utilizzo dei sistemi di accumulo a dei progetti pilota al fine di consentire una più esaustiva valutazione della loro efficacia.
«L'analisi di REF-E - spiega Massimo Orlandi, presidente di Energia Concorrente - conferma quanto sia importante focalizzare gli investimenti nello sviluppo della rete di trasmissione al fine di rendere il mercato elettrico italiano più efficiente e adeguato alle nuove condizioni del sistema. Energia Concorrente ritiene che il potenziamento della rete consentirebbe, da un lato, di ridurre il maggior costo dell'elettricità causato da 'colli di bottiglia' che avrebbero dovuto essere rimossi già molti anni fa e, dall'altro, di favorire uno sviluppo organico e a costi accettabili delle produzioni da fonti rinnovabili».