28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Casa Bianca in allarme

JPMorgan, lascia Drew, pressioni su Dimon

Inizia la ritirata dei dirigenti di JP Morgan responsabili delle maxi perdite da 2,3 miliardi di dollari annunciate dall'istituto nei giorni scorsi. La società ha fatto sapere che Ina Drew, responsabile degli investimenti, lascerà l'incarico dopo 30 anni di servizio

NEW YORK - Inizia la ritirata dei dirigenti di JP Morgan responsabili delle maxi perdite da 2,3 miliardi di dollari annunciate dall'istituto nei giorni scorsi. La società ha fatto sapere che Ina Drew, responsabile degli investimenti, lascerà l'incarico dopo 30 anni di servizio e, secondo le previsioni del Wall Street Journal, altri due dirigenti sono pronti ad andarsene. Drew, 55 anni, è stata pagata 15,5 milioni di dollari nel 2011 e avrebbe dovuto controllare la divisione dell'istituto responsabile delle perdite. La donna, una delle più ricche a Wall Street, sarà sostituita da Matt Zames, un dirigente già presente all'interno della banca d'affari.

Aumentano le pressioni anche sull'amministratore delegato Jamie Dimon che - da quando è stata approvata la legge Dodd-Frank (che prevede tra le altre cose di regolamentare gli investimenti spregiudicati a Wall Street) - ha finanziato lobbisti a Washington per cercare di indebolirla, rendendone meno rigidi i regolamenti. Su questo argomento è intervenuta oggi anche la Casa Bianca, sottolineando che «l'episodio di JP Morgan rafforza la necessità di regole più rigide su Wall Street» e criticando chi ancora chiede di alleggerire i controlli sulle banche.

Gli altri due dirigenti ritenuti colpevoli delle perdite e pronti alle dimissioni sono Achilles Macris, responsabile del desk londinese da dove sono partite le scommesse, e Javier Martin-Artajo, direttore generale della squadra di Macris. In attesa delle dimissioni, per adesso, sono stati sollevati dalle rispettive responsabilità. Traballa anche la sedia di Bruno Iksil, trader di origine francese che lavora da Londra soprannominato «la balena di Londra» per la dimensione dei suoi investimenti spregiudicati.

Dimon, intervistato durante la tramissione «Meet the Press» su NBC, ha fatto ieri autocritica, ammettendo che si è trattato di «un errore terribile e grossolano, che non è giustificabile». Il numero uno della banca ha poi aggiunto che «abbiamo preso decisioni stupide ed è giusto che le autorità di regolamentazione indaghino».