La City ha perso 100mila posti lavoro in un decennio
Attualmente dà lavoro a 255.000 persone. Douglas McWilliams, direttore generale del CEBR: Londra «resta la capitale della finanza» ma lo scarto si è ridotto rispetto a Singapore o Hong Kong
LONDRA - La City londinese ha perso 100mila posti di lavoro nel settore finanziario dal 2007 ad oggi e si ritrova con un numero di occupati minimo a causa della crisi dell'eurozona. Lo rivela uno studio del Centro per la ricerca sull'economia e gli affari (CEBR) secondo il quale quest'anno il settore finanziario a Londra impiega 255.000 persone, record minimo dal 1996, centomila in meno rispetto al picco del 2007.
«Londra è in una posizione più debole di prima a causa della fragilità della domanda, di una regolamentazione aggressiva, dell'alto livello impositivo e della crescente competitività dei centri finanziari asiatici», ha commentato Douglas McWilliams, direttore generale del CEBR. Secondo lui Londra «resta la capitale della finanza» ma lo scarto si è ridotto rispetto a Singapore o Hong Kong.
- 02/10/2020 Galloni: «Perché l'Italia va verso il baratro (e come potrebbe salvarsi)»
- 24/08/2020 Carlo Bonomi: «Rischiamo una crisi irreversibile»
- 12/08/2020 Paganini: «Le politiche economiche di questo governo creano solo la decrescita felice»
- 17/06/2020 La speranza di Romano Prodi: «Se facciamo presto con misure economiche tragedia limitata»