30 agosto 2025
Aggiornato 19:00
Consumi alimentari

Con la crisi vola la spesa alternativa

Coldiretti: Dal «porta a porta» fino alla spesa a chilometri zero. CIA: Al Sud una famiglia su due taglia consumi a tavola. Si riducono gli acquisti di frutta e verdura, pane e carne bovina

ROMA - Dalle vendite porta a porta ai gruppi di acquisto solidale fino alla spesa a chilometri zero direttamente dal produttore con la crisi vola la spesa alternativa in netta controtendenza rispetto alla crisi del dettaglio tradizionale. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che parallelamente agli acquisti a domicilio aumenta anche chi preferisce fare la spesa direttamente dai produttori nelle aziende agricole o nei mercati di campagna amica dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di italiani.

Sono oltre 800 i gruppi di acquisto solidale - Una tendenza positiva - sottolinea la Coldiretti - come quella registrata dalla vendita del cibo a domicilio che ha chiuso il 2011 con un aumento del giro d'affari del 3,4% rispetto al 2010, assestandosi oltre 223 milioni di euro. Sono oltre 800 i gruppi di acquisto solidale (Gas) strutturati presenti lungo tutto il territorio nazionale anche se una maggiore concentrazione si segnala in Lombardia, Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
Negli ultimi 3 anni - continua la Coldiretti - sono peraltro raddoppiati i gruppi di acquisto formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose, ma soprattutto per garantirsi la qualità degli acquisti. Accanto a queste realtà che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa, si contano decine di migliaia di iniziative spontanee che nascono e muoiono in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali. Un crescente numero di gruppi di acquisto nasce in realtà per assicurarsi l'origine, la genuinità dei prodotti che si portano in tavola.

CIA: Al Sud una famiglia su due taglia i consumi a tavola - Il Sud soffre di più la recessione anche per i consumi alimentari, e una famiglia su due 'taglia' sulla tavola. Lo sostiene la Confederazione italiana agricoltori. Se i consumi delle famiglie sono previsti in calo del 2,1% nel 2012, «nel Mezzogiorno il crollo dovrebbe arrivare al 2,4%, con punte fino a -2,8% in Molise e -2,7% in Basilicata. Lo stesso succede se si guarda esclusivamente al carrello alimentare, che costituisce la base della spesa degli italiani».
«Secondo i nostri dati - sottolinea la Cia - a causa della crisi una famiglia su tre ormai riduce abitualmente gli acquisti per la tavola, ma se si guarda solo al Sud il taglio alla dispensa arriva a riguardare quasi una famiglia su due». Negli ultimi 12 mesi, al Nord il 32% delle famiglie ha limitato gli acquisti, al Centro la quota sale al 37%, mentre nelle regioni meridionali si arriva al 49%. In particolare, il 41,4% dei nuclei familiari ha ridotto soprattutto gli acquisti di frutta e di verdura, il 37% quelli di pane e il 38,5% quelli di carne bovina.