19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Materie prime | Petrolio

Iran: Federpetroli, embargo situazione critica. Margini industriali in calo

Marsiglia: Avevamo già esternato il problema lo scorso anno in sedi istituzionali. Ci sarà un approvvigionamento che favorirà i mercati spot con grande incidenza di costo, margini in calo nei prossimi mesi su tutta l'industria del nostro settore

ROMA - «L'embargo iraniano rappresenterà un grande problema per la situazione petrolifera italiana, l'AIE (Agenzia Internazionale dell'Energia) ha prospettato una situazione che non condividiamo, FederPetroli Italia aveva già esternato lo scorso anno, in sedi istituzionali, l'apprensione a quello che si sta verificando oggi con l'Iran» - a margine della decisione presa dai 27 paesi dell'Unione Europea, il Presidente della FederPetroli Italia - Marsiglia commenta in una nota dopo la riunione con alcune aziende del settore.

Continua Marsiglia - «L'Iran come già da tempo detto, oltre ad essere un importante fornitore non solo per il nostro paese, è un produttore di greggio di elevata qualità per la produzione di prodotti derivanti dalla raffinazione, usati in grandi quantità da alcune raffinerie italiane. Siamo preoccupati per la corsa alla diversificazione degli approvvigionamenti che ci sarà, non siamo il solo paese che acquista greggio iraniano e, in questo momento, potrebbero essere privilegiati paesi con rapporti di cooperazione con la Repubblica Iraniana non a favore dell'embargo, mi riferisco ai paesi asiatici, già importatori da qualche tempo, in larga misura del greggio iraniano. Saranno favoriti per forza di cose i mercati spot di prodotto, questo comporterà il calo dei margini su tutta l'industria del settore petrolifero. L'adeguamento degli impianti per altri tipi di greggi similari, la scelta di nu! ovi fornitori e le variabili temporali, comporteranno dei problemi non da poco. Se la situazione resterà stabile è inevitabile l'aumento del greggio sui mercati nei prossimi mesi. Per adesso attendiamo maggiori notizie sulla situazione dello Stretto di Hormuz per poter definire e interagire su operazioni decisive di politiche di approvvigionamento».