Tempi più lunghi per il taglio degli stipendi dei parlamentari
Il relatore Baretta: A farlo non può essere il Governo ma le Camere. E il presidente della Camera Gianfranco Fini assicura: Non è in discussione la revisione dell'indennità dei deputati. Sarà fatto appena la commissione avrà individuato parametri in sintonia con media europea
ROMA - Tempi più lunghi per il taglio allo stipendio dei parlamentari. La norma della manovra potrebbe essere modificata. Sul tema, ha spiegato ieri il relatore Pier Paolo Baretta, «potrebbe arrivare un emendamento del governo o di noi relatori».
La manovra prevede che il governo «recepisca» gli esiti del confronto sugli stipendi degli altri Parlamenti Ue di cui si sta occupando la commissione guidata dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Il «punto di fondo - ha sottolineato Baretta - è che non può essere il governo a 'recepire' i risultati ma deve essere il Parlamento». E il presidente della Camera Gianfranco Fini assicura: «Non è in discussione la revisione dell'indennità dei deputati. Sarà fatto appena la commissione avrà individuato parametri in sintonia con media europea» e «i tempi saranno comunque brevi».
Corsaro: Non può essere il Governo a decidere - La norma che prevede che se entro fine anno la commissione guidata dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini (che ha l'obiettivo di comparare gli stipendi dei parlamentari italiani con quelli dei colleghi europei) non terminerà il suo lavoro sarà il governo a decidere per decreto legge, verrà quindi cambiata, secondo quanto riferisce l'esponente del Pdl, Massimo Corsaro, il quale ha precisato che alla commissione verrà dato più tempo.
«Probabilmente - ha spiegato Corsaro - la commissione non ce la farà entro i termini stabiliti e quindi gli daremo qualche mese in più per decidere, comunque sarà un tempo brevissimo», ha assicurato. Corsaro ha poi ricordato, come peraltro il relatore Pier Paolo Baretta, che non può essere il governo a decidere su una materia su cui c'è l'autonomia del Parlamento.
La commissione guidata dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, che ha l'obiettivo di comparare gli stipendi dei parlamentari italiani a quelli dei colleghi europei, avrà più tempo per terminare il suo lavoro, ma da quel momento le Camere avranno «trenta giorni di tempo» per procedere ai tagli delle indennità, ha precisato Corsaro, il quale ha tenuto a sottolineare che l'emendamento alla manovra «non sarà un rinvio».
Anzi, ha proseguito Corsaro, «noi parlamentari vogliamo dare garanzie che ci sarà l'adeguamento degli stipendi e che sarà fatto in tempi certi. La norma per come è in manovra è inapplicabile. La commissione guidata da Giovannini avrà un termine certo e il Parlamento avrà 30 giorni dall'esito dei lavori della commissione» per procedere alle riduzioni.