Iraq, corsa dei colossi bancari per partecipare alla ricostruzione
Coinvolte Morgan Stanley, Goldman Sachs, HSBC, Citigroup e BNP. Oltre al petrolio, si prevede infatti anche una rapida crescita economica del Paese grazie a ingenti investimenti nella ricostruzione, che dovrebbero ammontare a oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi decenni
BAGHDAD - Nonostante i problemi di sicurezza e l'imminente ritiro delle truppe Usa, le grandi banche di investimento come Morgan Stanley, Goldman Sachs, HSBC, Citigroup e BNP Paribas puntano da tempo all'Iraq per garantirsi un ruolo di primo piano nella ricostruzione economica e finanziaria del Paese.
«L'Iraq è un'opportunità da non perdere per noi - ha confidato al Financial Times il responsabile regionale di una grande banca mondiale - con tutto il petrolio che possiede, tutti vedono le opportunità. E' un territorio vergine per le grandi banche internazionali». Da oltre un anno, precisa il quotidiano della City, a Baghdad arrivano i dirigenti dei colossi bancari. «Le banche internazionali sentono odore di opportunità - ha confermato Shwan Taha, fondatore di una delle principali agenzie di intermediazione irachene - arrivano sempre più dirigenti di banca e molti altri ne arriveranno».
Investimenti per 500 miliardi di dollari nei prossimi decenni - Oltre al petrolio, si prevede infatti anche una rapida crescita economica del Paese grazie a ingenti investimenti nella ricostruzione, che dovrebbero ammontare a oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi decenni. E sono proprio questi progetti ad attirare le banche, sottolinea il quotidiano della City, pur non mancando l'interesse anche per la Borsa irachena (Isx), oggi del valore di soli 3,5 miliardi di dollari, ma cresciuta di circa un terzo solo nell'ultimo anno.
I problemi di sicurezza e il timore di scontrarsi con i politici iracheni ha suggerito alle banche di non esprimere pubblicamente il loro interesse per il Paese, ma privatamente si entusiasmano per le prospettive offerte dall'Iraq, sottolinea il Ft. «Ci vorrà molta pazienza prima di vedere i risultati - ha confidato un banchiere - ma ci sono già diverse transazioni in fase di realizzazione che sembrano stiano andando avanti».
Attentato suicida contro la prigione di Baghdad, 11 morti - Undici persone sono morte questa mattina in un attentato suicida contro una prigione di Baghdad. Lo hanno annunciato dei responsabili locali. Un'autobomba è esplosa davanti l'ingresso principale della prigione di Hout a Taji, 25 chilometri a nord della capitale. L'attacco ha avuto luogo alle 8 locali, le 6 in Italia. Secondo una fonte del ministero dell'Interno, il bilancio è di 11 morti e 20 feriti.
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