Incidente nucleare al confine francese, allarme rientrato
L'incidente è avvenuto nel sito di Centraco, di proprietà della società Socodei, filiale dell'Edf. Il sito già indagato per lacune sicurezza. Greenpeace: «Serve completa trasparenza su incidente»
PARIGI - «E' rientrato» l'allarme scattato a seguito dell'incidente che in mattinata ha provocato un morto e quattro feriti nell'impianto nucleare di Centraco, nei pressi del sito di Marcoule, in Francia: lo ha annunciato l'Autorità di sicurezza nucleare (Asn) francese. «L'incidente non comporta pericoli di fughe radioattive nè richiede interventi di protezione della popolazione», ha aggiunto l'Asn, precisando che dichiarava «sospesa la situazione di crisi». «E' un incidente industriale», non nucleare», ha precisato un portavoce del gruppo. L'uomo deceduto» è «morto nell'esplosione», ha aggiunto la stessa fonte.
L'esplosione di una fornace dell'impianto ha causato un incendio che è stato domato intorno alle 13 e l'edificio che lo ospitava non è stato danneggiato, ha precisato sempre l'Asn.
L'incidente è avvenuto nel sito di Centraco, di proprietà della società Socodei, filiale dell'Edf, a Codolet, ad una trentina di chilometri da Avignone, in un centro di trattamento di scorie radioattive. «I quattro feriti, di cui uno è gravemente ustionato, non sono stati contaminati. Anche le misurazioni effettuate all'esterno non hanno rilevato alcuna contaminazione», ha aggiunto l'Asn.
L'impianto produce combustibile Mox, che ricicla il plutonio dalle armi radioattive. Codolet è un comune francese di 558 abitanti situato nel dipartimento del Gard nella regione della Linguadoca-Rossiglione.
Il sito già indagato per lacune sicurezza - Il sito di Marcoule nel sud della Francia, in riva al Rodano e ad appena 40 km da Avignone, è stato uno dei più antichi della storia del nucleare francese, ma oggi è considerato la culla dell'industria del trattamento e delle scorie e dei detriti nucleari.
Secondo l'Agenzia per la sicurezza nucleare (Asn) , dal 2000 in questo sito sono stati segnalati una quindicina di incidenti «minori». Nel 2008 l'Asn aveva sottoposto il centro di trattamento a un regime di ispezioni rafforzate, dopo aver individuato numerose «lacune», relative «essenzialmente ad aspetti di organizzazione e cultura della sicurezza».
Christian Tord, vicedirettore dell'agenzia di Marsiglia dell'Asn, ha spiegato che l'agenzia «ha convocato a più riprese i responsabili dell'impianto, quindi c'è stato un piano d'azione preparato dalla società e verificato dall'Asn, e in seguito abbiamo riscontrato che la situazione era nettamente migliorata».
Secondo l'Asn, non vi sarebbe «a priori» «nessun collegamento» fra le «lacune» del 2008 e l'incidente di oggi, che «sembrerebbe puramente tecnico».Inaugurato nel 1956, quando Parigi cercava di guadagnarsi un posto fra le potenze dell'atomo, Marcoule ospitò fra i primi reattori francesi, che trattarono plutonio per il primo test in Francia, nel 1960.(
La gauche chiede «Più trasparenza» - Il governo francese ha mantenuto un basso profilo dopo l'incidente nucleare di oggi nel sito nucleare di Marcoule, vicino ad Avignone, costato un morto e quattro feriti, mentre la sinistra ha reagito chiedendo non tanto che sia messa in discussione questa fonte energetica - importantissima per la Francia - quanto maggiore trasparenza nella gestione degli impianti.
Nell'attesa di «una valutazione precisa degli eventuali impatti radioattivi dell'incidente», annunciata dal ministro dell'Ecologia, Nathalie Kosciuscko-Morizet, i principali candidati alle primarie del Partito socialista hanno chiesto all'unisono «più trasparenza». Il settore del nucleare infatti, considerato un'eccellenza del sistema industriale francese, è da sempre particolarmente «opaco».
Più duro l'esponente del Modem, il partito centrista, Jean luc Bennahmias. «Questo incidente ci dà purtroppo una altra prova della estrema pericolosità del nucleare» con il quale «il rischio zero non esiste». «La Francia come il Giappone non è al riparo da un grave incidente nucleare», ha aggiunto Bennahmias. Un altro candidato alle presidenziali, Jean-Luc Malenchon del Fronte di sinistra ha chiesto «un dibattito politico e un referendum sulle scelte energetiche del Paese».
Greenpeace: «Serve completa trasparenza su incidente» - Dopo l'incidente avvenuto oggi presso l'impianto per il trattamento del combustibile radioattivo di Marcoule in Francia, Greenpeace chiede alle autorità francesi completa trasparenza sull'accaduto e denuncia il fatto che la parte del sito coinvolta nell'incidente non è tra quelle che sono state sottoposte agli stress test europei.
«L'impianto in cui si è verificata l'esplosione non è nella lista di quelli per i quali il Governo francese aveva richiesto gli stress test e non ha ricevuto alcuna ispezione dall' Autorità per la Sicurezza Nucleare europea - commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Italia - Questo dimostra come la sicurezza dell'industria nucleare sia solo una promessa continuamente disattesa e che i nuovi standard di sicurezza richiesti dopo l'incidente di Fukushima sono lontani da coprire l'intera filiera del nucleare».
La Francia, come la Germania e il Giappone, deve subito prendere la decisione di uscire gradualmente dal nucleare e investire in risparmio energetico ed energie rinnovabili che possono fornire energia sufficiente a coprire il fabbisogno dello sviluppo globale.