Brunetta: «Azzerare le pensioni di anzianità»
Il Ministro: «Le imprese non riverseranno sui prezzi l’aumento dell’IVA». Adeguamento dell'età pensionabile per le donne dal 2014
ROMA - «L’eliminazione definitiva delle pensioni di anzianità sarebbe già stata realizzata se Umberto Bossi non si fosse messo di traverso.» Lo ha affermato il ministro della P.A e dell’Innovazione, Renato Brunetta.
Brunetta: «Bossi ha stoppato l’eliminazione delle pensioni di anzianità» - «La riforma pensionistica e la sostenibilità del nostro welfare è al 95%; il 5% che manca è l'eliminazione definitiva delle pensioni di anzianità, ma ci arriveremo: manca un ultimo miglio» ha aggiunto il ministro.
Secondo Brunetta, questo miglio sarebbe stato «assolutamente» già percorso se Umberto Bossi non si fosse opposto.
«Ma bisogna dare atto alla Lega - aggiunge - di una qualche flessibilità e io mi definisco moderatamente soddisfatto. Siccome però bisogna realizzare la delega fiscale e assistenziale credo che si possa inserire anche una delega previdenziale per mettere ordine all'intero sistema».
Le imprese non riverseranno sui prezzi l’aumento dell’IVA - Il ministro interviene poi sull'aumento dell'Iva e nega possibili effetti sull'inflazione. «Gli economisti, a partire da Bankitalia, non ritenevano giustificate le preoccupazioni inflazionistiche. La domanda è così bassa che nessuna impresa è tanto masochista da traslare sui prezzi l'incremento dal 20 al 21%» conclude.
Adeguamento dell'età pensionabile per le donne dal 2014 - L'adeguamento delle pensioni delle donne nel privato partirà già dal 2014 per arrivare ai 65 anni di età nel 2026. Lo prevede il maxiemendamento alla manovra su cui il governo ha posto la fiducia.
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