12 ottobre 2025
Aggiornato 05:30
Salta la norma sulle pensioni

Pensioni, Bonanni e Angeletti alla Camusso: «abbiamo vinto noi»

«Ci spiace per la Cgil, perde assist per lo sciopero». La leader CGIL a Cisl e Uil: «Le ragioni dello sciopero rimangono»

ROMA - «Mi dispiace per la Camusso e per la Cgil che con lo stralcio delle norme sulle pensioni ottenuto grazie alla pressione in queste ore di Cisl e Uil, vede scomparire l'assist per fare uno sciopero generale, peraltro già discutibile e dannoso in questo momento per la situazione economica del paese». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in un passaggio del suo intervento al comitato esecutivo della Cisl, in corso a Roma, commentando le dichiarazioni del segretario della Cgil che aveva bollato con un «bentornati tra di noi a Cisl e Uil», la notizia della mobilitazione delle due confederazioni.

Angeletti: «Sulle pensioni abbiamo vinto senza fare sciopero» - «Ecco come si vince anche senza fare scioperi. Il Governo ha ascoltato le nostre ragioni e ha cancellato quell'assurda norma sulle pensioni». Lo afferma il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.
«Le nostre pressioni e le nostre argomentazioni - sottolinea - hanno avuto buon gioco. Siamo riusciti a convincere senza costringere i lavoratori a perdere soldi con astensioni dal lavoro di dubbia efficacia. Ora la nostra mobilitazione prosegue, a partire dal presidio di domani davanti al Senato, per ottenere ulteriori miglioramenti della manovra».

Camusso a Cisl e Uil: «Le ragioni dello sciopero rimangono» - Le ragioni dello sciopero generale indetto dalla Cgil rimangono nonostante sia stato ritirata dalla manovra la norma sul riscatto degli anni dell'università e del servizio di leva ai fini del calcolo per andare in pensione. Lo ha dichiarato Susanna Camusso, leader della Cgil, oggi a Torino, a margine dell'attivo interconfederale del sindacato.
«Le ragioni dello sciopero c'erano già prima della norma sulle pensioni e cioè erano nell'inequità della manovra, che rimane tale», ha spiegato la leader della Cgil, replicando ai leader di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti, secondo cui dopo la cancellazione della norma sulle pensioni sono cadute definitivamente le ragioni per lo sciopero generale indetto dalla Cgil il 6 settembre.
«Fossi in Cisl e in Uil attenderei a gridare vittoria e attenderei provvedimenti successivi», prosegue la sindacalista che infine precisa: «Comunque se si conferma che il Governo ha ritirato quel provvedimento, questo passo è il figlio della mobilitazione della Cgil».

Lamonica (Cgil): «Sulle pensioni stanato il Governo» - «Il Governo è stato costretto a fare marcia indietro sul riscatto degli anni di laurea e di militare e speriamo che questa decisione duri almeno fino a domani. Questo però vuol dire che la mobilitazione e l'attenzione dell'opinione pubblica possono incidere, condizionare e cambiare una manovra che si fa ogni giorno più iniqua, inefficace e ora anche oltremodo confusa». Ne è convinta Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, che commenta la decisione di cancellare dalla manovra la norma sulle pensioni.
«Ci auguriamo però - precisa la sindacalista - che non sia già in corso la ricerca di ulteriori forme di persecuzione verso i lavoratori, i giovani e i pensionati e che si prenda atto che è ora di smetterla con manovre che cercano di fare cassa con le pensioni. Per questo si fanno sempre più forti le ragioni dello sciopero generale del 6 settembre contro misure e modalità di Governo che stanno affondando l'Italia».