28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Leader CGIL a Elkann: «Dica che la norma sul lavoro non serve»

Camusso: «Cisl e Uil subiscono il fascino del Governo»

«Bisogna ricostruire una grande unità del paese». Angeletti: «Cgil fuori luogo». Santini (Cisl): «Non rispondo alle offese, toni sbagliati»

ROMA - Cisl e Uil «sbagliano» probabilmente perché «stanno subendo, in questo momento, il fascino di questo governo». Ne è convinto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che parlando ai manifestanti del sindacato raccolti in un presidio a piazza Navona per protestare contro la manovra economica, invita i sindacati al dialogo per cambiare il decreto.
«Cisl e Uil sono due grandi organizzazioni di lavoratori e ogni giorno - ha affermato la Camusso - bisogna confrontarsi con loro. Nella trappola 'molti nemici molto onore' noi non caschiamo ma abbiamo piuttosto il problema opposto, il nostro problema è ricostruire una grande unità del paese».

Angeletti: «Subiamo il fascino del Governo? Cgil fuori luogo» - «Meglio non commentare questa battuta, che francamente trovo fuori luogo». Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha replicato al termine della riunione promossa dal Pd con le parti sociali alle parole del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa davanti al Senato, il numero uno della confederazione di corso d'Italia aveva detto che Cisl e Uil subiscono il fascino del Governo.

Santini (Cisl): «Non rispondo alle offese della Cgil, toni sbagliati» - «Alle offese non rispondo. Noi ci atteniamo a una regola di contenuti e stile che, evidentemente, in questo momento sono venuti meno». Così il segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, ha replicato al leader della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui Cisl e Uil subirebbero il fascino del Governo.
Al termine della riunione sulla manovra promossa dal Pd con le parti sociali, Santini ha aggiunto che i toni di Camusso «ci appaiono sbagliati» e sollecitano, al contrario, «una maggiore attenzione alla coesione tra parti sociali. Ma evidentemente -ha concluso - questo non è un giudizio di tutti».

Camusso a Elkann: «Dica che la norma sul lavoro non serve» - Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha invitato il presidente della Fiat Joh Elkann, a chiedere al Parlamento la cancellazione della norma sul lavoro (articolo 8) definendola «retroattiva e anticostituzionale». In occasione del presidio organizzato dal sindacato di Corso Italia, Camusso ha sottolineato: «Vorrei dire a Elkann che, ieri, si è dilettato a parlare dell'unità del paese che, se tiene davvero all'unità del paese, deve fare un gesto nobile. Dica al Parlamento che quella norma non la vuole, non gli serve ed è una norma retroattiva e anticostituzionale».
Quanto alle dichiarazioni del presidente della Fiat che ha detto che non parteciperà allo sciopero del 6 settembre indetto dalla Cgil, il numero uno del sindacato ha risposto ironicamente: «Sarebbe una stranezza se partecipasse ai nostri cortei».

Marchionne: «Articolo 8 su lavoro? Non dipende dalla Fiat» - Le norme sul contratto di lavoro contenute in manovra non dipendono dalla Fiat. «Noi facciamo vetture». Così l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha risposto in merito all'appello lanciato ai vertici Fiat dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. «Non sono nè un avvocato, nè un esperto costituzionalista - ha detto Marchionne - ma se il provvedimento è anticostituzionale, verrà buttato giù. Ci sono procedure legali per gestire queste cose. Non dipende dalla Fiat, noi facciamo vetture».

Camusso: «Governo irresponsabile, paese commissariato» - Dopo la proclamazione dello sciopero generale per il 6 settembre, il leader della Cgil, Susanna Camusso, rispedisce al mittente le accuse di irresponsabilità verso la sua organizzazione.
«Sarebbe persino banale dire di noi che non siamo irresponsabili - ha detto Camusso nel corso di una conferenza stampa durante il presidio organizzato dalla Confederazione di Corso d'Italia davanti al Senato - in tre anni ci siamo assunte le nostre responsabilità. Avevamo detto che il paese aveva una straordinaria crisi e bisognava contrastarla. Invece abbiamo assistito a uno spettacolo patetico. Il governo si è comportato in modo irresponsabile. Il nostro paese è commissariato da Germania e Bce».

Controproposte Cgil, patrimoniale e fondo per crescita - La Cgil non si limita a proclamare lo sciopero per il 6 settembre contro la manovra, ma presenta un piano di controproposte a saldi invariati. A illustrare la contromanovra è stato il segretario generale Susanna Camusso nel corso di una conferenza stampa davanti a Palazzo Madama.
Un piano strutturale di lotta all'evasione fiscale e al sommerso, una imposta ordinaria sulle grandi ricchezze sul modello francese, con una aliquota progressiva solo sulla quota che eccede gli 800mila euro; l'aumento della tassa di successione; un fondo per la crescita e l'innovazione; l'introduzione di misure per garantire alle giovani generazioni una pensione dignitosa: sono questi i pilastri della contromanovra che la Cgil propone e che domani presenterà al Senato nel corso di un'audizione e dove è in discussione la manovra economica.
«Paghiamo tutti un contributo di solidarietà, ma che sia in ragione della capacità contributiva, in proporzione a redditi e patrimoni». E' questa la misura straordinaria per un anno che Camusso ha proposto presentando in piazza, davanti al Senato, la contromanovra della Cgil, che «permette di mantenere gli stessi saldi e di avere anche qualche soldo in più».
Corso d'Italia sollecita anche un aumento della tassa di successione e «un'imposta aggiuntiva del 15% sui capitali già sanati con lo scudo fiscale - ha detto il leader della Cgil - un'imposta straordinaria sui grandi immobili, con valore netto oltre gli 800 mila euro, per il 2012 con un'aliquota dell'1%».
Per la confederazione sindacale «un'altra manovra è possibile». Quella varata dal Governo è «miope», «depressiva» e «non risolve i problemi della crescita, dell'occupazione, della produttività e dello sviluppo». Camusso ha inoltre smascherato le «bugie» dell'esecutivo che con questa manovra vuole fare solo «cassa».
Il numero uno della Cgil ha aggiunto che «ogni manovra depressiva prepara una manovra successiva. Questa manovra è sbagliata perchè non determina crescita, iniqua perchè fa pagare solo lavoratori e pensionati, centralista perchè lo Stato interviene tagliando risorse agli enti locali. Divide il paese».