Cgil a Cisl e Uil: Uniamoci contro l'attacco ai ceti deboli
«Non è più il tempo di relazioni pericolose con il paese»
ROMA - L'incontro con il Governo del 10 agosto, a cui la Cgil ha partecipato «anche per correttezza istituzionale e per senso del dovere verso il Paese, è stato del tutto inutile, anzi dannoso per la manifesta impotenza di fronte al drammatizzarsi della situazione economica». Lo sottolinea il sindacato di Corso Italia in un documento relativo all'incontro di ieri, chiedendo a Cisl e Uil «uno straordinario impegno unitario per contrastare la politica unilaterale di attacco ai ceti deboli e al lavoro che è fulcro della manovra economica che si accinge a varare il Governo».
«Dopo l'incontro del 4 agosto e i recenti sviluppo - spiega la Cgil - le forze sociali avevano chiesto che fosse reso pubblico il contenuto della lettera della Bce e che venissero chiariti i contenuti dell'ulteriore manovra correttiva che sarà imposta per anticipare il pareggio di bilancio. Il Governo non ha voluto rispondere né all'una né all'altra richiesta, con un risibile atteggiamento di prudenza nei confronti dei mercati, peraltro proprio nel momento in cui tutte le borse europee (e non solo) stavano precipitando».
Secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso «è palpabile la divisione all'interno del Governo e della maggioranza sui provvedimenti da prendere. Così facendo però, si perde tempo prezioso, mentre sempre più forte è l'idea della perdita di autonomia del nostro Paese».
«Non è più tempo di 'relazioni pericolose' con il Governo - afferma la Cgil rivolta a Cisl e Uil - è tempo di compattare e mobilitare insieme alle forze più attive e responsabili il mondo del lavoro e il Paese».