20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Vini, qualità e prestigio anche a domicilio

Nasce il progetto «La Cantina Ideale»

Nato da un’idea di Roberto De Silva, Lamberto Vallarino Gancia e Pier Giorgio Scrimaglio, per coniugare tradizione ed innovazione

ASTI - Unire la tradizione e l'esperienza di due tra le più rappresentative famiglie dell'enologia italiana e la passione di un esteta della vigna, per presentare direttamente al consumatore finale una selezione di vini di qualità, con un packaging dedicato e distintivo, atti a soddisfare le varie occasioni di collezione, celebrazione e consumo. Parte da questo assunto il progetto «Fashion and Quality Wines - la Cantina Ideale» che viene presentato oggi a Nizza Monferrato, in provincia di Asti alle Cantine Scrimaglio.

Artefice ed ideatore dell'iniziativa Roberto De Silva, una vita da imprenditore nel campo cosmetico e farmaceutico, che riprende una vecchia passione di famiglia, nella cura dei vigneti e nella produzione di vini di grande livello qualitativo. Amministratore Unico dell'Azienda Agricola Il Botolo. Soci fondatori di 'Cantina Ideale' insieme a De Silva sono Lamberto Vallarino Gancia, azionista dell'omonima azienda di famiglia Gancia Spa e presidente di Federvini, e Pier Giorgio Scrimaglio, amministratore unico Scrimaglio snc, l'azienda di famiglia 100% di proprietà da più di 100 anni, fondatore di Fashion Wine, specialista in Licensing del Settore Automotive e del Settore Sportivo.

Quattro gli obiettivi principali del progetto che sposa tradizione e innovazione. Innanzitutto la fidelizzazione della clientela e l'attivazione di nuova clientela grazie all'impulso dei vini fashion, l'attivazione di nuovi canali attraverso personalizzazione vini (Brand your wine) e la riattivazione di clienti con nuove proposte, eventi dedicati, nuove opportunità di acquisto. Infine, l'unione di esperienza, conoscenza, contatti, professionalità, tradizione, innovazione, storia e territorio.

La selezione dei vini si articola su due listini, i classici e i 'fashion'. I primi comprendono vini classici piemontesi - Tenute Scrimaglio, Tenuta Il Botolo, gli spumanti, esclusivi Gancia (selezionati da Lamberto Vallarino Gancia) e vini di altre regioni prodotti da piccole aziende agricole, selezionati da Lamberto Vallarino Gancia e da Vincenzo Muni, enologo Scrimaglio.

Ma le 'chicche' in vetrina sono i Fashion Wine Automotive (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Maserati), Fashion Wine Sport (Juventus, Milan, Roma, Napoli, Sampdoria, Lazio, Atalanta, Torino, Ajax, Nazionale Italiana Calcio, Bayern) e i Fashion Wine Army (Esercito Italiano, Marina Militare).

I vini de Il Botolo, il cui titolare è Roberto De Silva, per scelta filosofica del patron, sono tutti rigorosamente ottenuti da varietà autoctone: Barbera in primis, naturalmente declinata in due versioni, Moscato d'Asti, Brachetto d'Acqui, Chardonnay, Cortese dell'Alto Monferrato. L'ambizione di Roberto De Silva è quella di produrre vini di alta qualità, affinché si affermino sul mercato per il loro intrinseco valore, con un approccio molto pragmatico legato a un'efficiente gestione della vigna, ad una produttività contenuta, diradamenti oculati. Il tutto finalizzato a contenere i costi, senza intaccare la qualità, in modo da diffondere il marchio attraverso un eccellente rapporto qualità-prezzo. La passione di Roberto De Silva per il Monferrato va ricercata nelle letture della sua infanzia, quando è stato colpito dalla figura di Guglielmo Spadalunga, marchese del Monferrato, eletto capo super partes dai Crociati in Terrasanta.

L'obiettivo indicato da De Silva è un fatturato fra 6 e 8 mln di euro in tre anni. L'obiettivo? «Sicuramente il successo», risponde sicuro De Silva all'Adnkronos, spiegando che faranno parte della rete commerciale «ottanta agenti via telefono, che si appoggeranno a sette, otto punti vendita» e che «una volta ottenuto l'ordine, la selezione di vini scelta arriverà direttamente a casa del cliente».

Per ora si pensa all'Italia, ma non c'è alcuna preclusione per l'estero. «Iniziamo qui, ci consolidiamo e poi rimaniamo aperti a qualsiasi sviluppo. Non vedo controindicazioni a farci ambasciatori del vino made in Italy», dice De Silva. Così come, se la proposta di partenza è rappresentata dai propri prodotti, i tre soci fondatori «sono disponibilissimi ad allargare la 'cantina ideale' ad altri prodotti che meritino di essere trattati».