31 luglio 2025
Aggiornato 07:00
La crisi del debito

Le borse festeggiano il salvataggio della Grecia, Milano +1%

Ma gli indicatori sono deboli. Giù la fiducia delle imprese in Germania, Euro stabile

ROMA - Prosegue anche oggi l'euforia dei mercati europei, che già ieri anticipando un accordo dell'area euro su un nuovo piano di salvataggio della Grecia avevano imboccato dinamiche rialziste. Accordo regolarmente annunciato in serata: per Atene sono in arrivo altri 109 miliardi di euro di aiuti, cui si aggiungeranno altri 50 miliardi dal settore privato, fornendole così quello che la stampa ellenica chiama un «giubbotto di salvataggio» fino a tutto il 2014. Alti lo hanno battezzato «piano Marshall» per la Grecia, ad ogni modo è «un grande sollievo» per la sua economia, ha commentato oggi il ministro delle Finanze Evangelios Venizelos. A Milano, ieri tra i mercati più esuberanti in Europa, con un più 3,76 per cento in chiusura, a tarda mattina l'indice Foostie-Mib prosegue nella dinamica di crescita segnando un ulteriore più 0,93 per cento. Londra registra un più 0,95 per cento, Parigi più 0,99 per cento, Francoforte più 0,53 per cento.

Tutto bene quindi, o quasi. L'accentuata volatilità delle Borse in queste sedute suggerisce a priori una certa cautela. Anche solo ieri, ad aperture in rialzo erano repentinamente seguiti cali, per poi passare nuovamente a netti rialzi, mentre si rafforzavano le prospettive di una intesa. Non mancano gli scettici, tra cui alcuni analisti e gestori di fondi, citati in prima pagina dal Financial Times, secondo cui le reazioni di ieri sono state esagerate in positivo. Forse però questo in parte compensa esagerazioni nel senso opposto giunte nelle sedute precedenti.

Inoltre ci sono i concreti dati macroeconomici, che non lasciano presagire sviluppi euforici. Ieri una indagine sull'attività delle imprese nell'area euro ha segnalato un indebolimento alla quasi stagnazione a luglio, mentre oggi l'indice del centro studi Ifo sulla fiducia tra le imprese della Germania, prima economia di Eurolandia, ha segnato un calo più netto del previsto. Più moderata stamane la dinamica dell'euro, che dopo lo scatto di ieri si attesta poco mosso a 1,4401 dollari.

Ad ogni modo con l'accordo di ieri l'area euro spera di esser riuscita arginare in maniera stabile gli allarmismi sulla sua stessa esistenza, che facevano leva sulla perdurante crisi di bilancio in Grecia. Si trascina da oltre un anno e dopo aver contagiato Irlanda e Portogallo minacciava di estendersi ad altri paesi, tra cui Spagna e Italia, e anche per questo, con l'attenuarsi di queste paure, il mercato della penisola segna ora rialzi così consistenti: seguono ribassi molto pesanti nelle sessioni precedenti. Cali che erano stati innescati dal crearsi di pressioni sui titoli di Stato di vari paesi, tra cui le emissioni italiane, che si erano evidenziati con bruschi aumenti dei rendimenti,. In due riprese sui Btp decennali erano arrivati a superare il 6 per cento, sui massimi dal 1997. Già ieri si erano decisamente attenuati e oggi la moderazione è proseguita fino a vedere i rendimenti al 5,28 per cento, mentre è calato a 239 punti base il differenziale (spread) di rendimento rispetto ai bon della Germania.