27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Settore lattiero caseario

Arriva la mozzarella di bufala catalana

1.200 capi in loco. Un allevatore li ha importati dall'Italia. L'obiettivo è arrivare a 4000 al giorno

BARCELLONA - Mozzarella....catalana. Questo c'è scritto sul pacchetto, con tanto di bandiera della Catalogna a strisce gialle e rosse sui bordi. Niente riferimenti all'Italia, tranne il nome del formaggio. Ma, precisa orgogliosamente l'etichetta, la produzione è fatta tutta con animali allevati in loco: «La Bufala de l'Empordà», la regione a nord di Barcellona e al confine con la Francia.

L'idea è venuta a un allevatore di Palau-Saverdera, Lluis Mont, dopo un viaggio in Italia. «Abbiamo visto che lì c'è questo tipo di allevamento e abbiamo pensato che anche qui poteva funzionare», ha spiegato Mont al giornale di Barcellona La Vanguardia. L'allevatore catalano non ha risparmiato gli sforzi: cinque viaggi in Italia per capire il funzionamento delle fattorie locali, e poi l'acquisto della prima partita di 50 bufale italiane al posto delle sue mucche 'normali'. Gli animali si sono adattati bene al clima locale - praticamente identico a quello dell'Italia centro-meridionale - e così Mont ha incrementato l'allevamento fino a 1200 capi di bufala.

Ora le prime 800 mozzarelle catalane sono pronte, e l'obiettivo è arrivare a 4000 al giorno. «Le prospettive che abbiamo sono buone, perché il mercato catalano lo permette», dice Mont. Ed è vero: la Comunità autonoma spagnola fin dal 1700 è aperta agli influssi gastronomici italiani e nell'ultimo decennio l'immigrazione dal Belpaese a Barcellona e altri centri della Catalogna ha provocato un autentico boom di pizzerie, ristoranti e negozi di alimentazione italiani, frequentati moltissimo anche dai locali. L'investimento di Mont è stato considerevole (circa 3 milioni di euro) ma l'obiettivo è superare la crisi economica, che ha colpito duro anche in Spagna: «Si arriva a un momento in cui o ci si reinventa, o si muore», ha spiegato l'allevatore.