E' giallo sugli incentivi per le energie rinnovabili
Non chiaro se c'è stato un taglio. I Ministri Prestigiacomo e Romani smentiscono
ROMA - Scoppia di nuovo il giallo sugli incentivi alle rinnovabili, che sembra uscire, rientrare e poi nuovamente uscire dalla manovra. Un'ultima bozza prevedeva nuovamente la norma sul taglio del 30% degli incentivi pagati in bolletta per finanziare le rinnovabili e altre voci che pesano sui consumatori finali. Taglio che avrebbe portato ad una riduzione di circa il 3% della bolletta della luce. Ma sono arrivate subito le smentite dei ministri Stefania Prestigiacomo e dello Sviluppo Economico Paolo Romani.
La manovra prevede anche il taglio dei costi della politica ma arriverà «a decorrere dalle prossime elezioni». Gli stipendi di politici, corte costituzionale, magistratura, alti funzionari statali, Cnel, autorità indipendenti, amministratori locali e delle agenzie non potrà «superare la media» degli analoghi trattamenti previsti negli altri stati dell'area euro. E sempre dalla prossima legislatura, il finanziamento ai partiti politici, vedrà un ulteriore calo del 10% che andandosi a cumulare con i tagli già previsti vedrà una «riduzione complessiva del 30%».
A partire dall'anno in corso scatta anche il superbollo per le auto di lusso. E' confermata la stretta sulla rivalutazione degli assegni pensionistici che superano i 1.428 euro. Gli assegni pensionistici fino a quella cifra saranno rivalutati al 100%; per la parte eccedente i 1.428 euro scatta invece la tagliola, nel senso che la parte dell'assegno da 1.428 euro fino a 2.380 euro vedrà una rivalutazione del 45% rispetto all'inflazione e la parte eccedente ai 2.380 euro non vedrà alcuna rivalutazione.