18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Emergenza giapponese

La contaminazione fa più paura della crisi

E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti, sulla base dei ultimi dati Eurobarometro

ROMA - Per un italiano su quattro (24 per cento) il pericolo piu’ temuto è la contaminazione dell’ambiente che batte addirittura gli effetti della crisi economica (20 per cento), le paure per la salute che derivano dal consumo dei cibi (17 per cento), il rischio di un incidente automobilistico (11 per cento), la criminalità e la malattia entrambe fonte di preoccupazione per il 10 per cento della popolazione. E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti, sulla base dei ultimi dati Eurobarometro sui rischi, dopo l’annuncio delle autorità giapponesi che hanno confermato di aver innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell'incidente nucleare lo stesso grado di gravità che fu stabilito per Cernobyl.

MARINI - «Abbiamo dovuto aspettare una catastrofe nucleare per accorgerci che scienza e tecnologia non sempre sono portatrici di verità assolute, ovvero, la verità rimane tale sino a prova contraria e la storia ci dimostra che è quasi sempre questione di tempo, poi la prova contraria arriva», ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Dovrebbe essere allora scontato che, quando le applicazioni della scienza, ovvero le tecnologie, sono di portata tale che eventuali errori avrebbero ricadute globali e incontrollabili su salute e ambiente, spetti alla gente e non agli scienziati - ha precisato Marini - dire l’ultima parola. Questi ultimi da parte loro - ha concluso Marini - dovrebbero saper fare un passo indietro, caricandosi di quel pizzico di umiltà che non guasta. Insomma, per l’energia nucleare cosi come per gli Ogm è la gente che dovrebbe decidere e la precauzione serve, eccome se serve!