Confindustria: La dinamica della crescita è più lenta delle attese
«Export vivace, ma i consumi e gli investimenti ristagnano. Molto dinamici Usa e Germania, sostenuti i ritmi di espansione degli emergenti»
ROMA - La dinamica del Pil a inizio 2011 «si sta rivelando più lenta dell'atteso», dopo il +0,1% di fine 2010. E' quanto hanno rilevato gli analisti del centro studi di Confindustria (Csc) nella consueta congiuntura flash.
«Fiacchi» consumi e investimenti - Il «sorprendente» calo della produzione industriale in gennaio (-1,5% su dicembre), nonostante il rimbalzo stimato dal CSC in febbraio (+1,7%), ne riduce a solo lo 0,3% l'aumento acquisito nel primo trimestre. Il traino principale - ha spiegato il Csc - viene sempre dalla domanda estera. Ancora fiacchi spesa delle famiglie e investimenti».
Il nuovo quadro internazionale agisce su «una dinamica interna italiana che ancora non ha acquisito abbrivio - ha aggiunto il Csc - nonostante indicatori qualitativi record, la produzione industriale stenta a prendere velocità. E lo stesso accade a fatturato e ordini. L'export è molto vivace in scia agli scambi esteri, ma i consumi delle famiglie e gli investimenti ristagnano in presenza di condizioni del credito più selettive».
Lo scenario globale «è plasmato da forze nuove e contrastanti». In positivo influisce il maggior slancio ereditato dal 2010 e registrato in avvio del 2011 dal commercio mondiale, che è atteso ora aumentare dell'8,0% quest'anno e il prossimo (nel biennio 1,5 punti in più di quanto indicato dal Csc a dicembre), già inglobando una stima dell'impatto della catastrofe giapponese. Molto dinamici Usa e Germania, sostenuti i ritmi di espansione degli emergenti. Le altre variabili, invece, attenuano la crescita internazionale.
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