24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Giornata mondiale dell'acqua

«Si spreca il 47% dell’acqua»

Confagricoltura pone in evidenza il dato che emerge dall’analisi Istat: «Per le imprese agricole la risorsa idrica è strategica»

ROMA - In Italia il 47% dell’ acqua potabile, va sprecata a causa di una rete idrica colabrodo. Confagricoltura pone in evidenza il dato che emerge dall’analisi Istat diffusa alla vigilia della «Giornata mondiale dell’acqua» del 22 marzo, quest’anno dedicata alla «sfida urbana».
«L’appuntamento del World Water Day fa riflettere sul fatto che la ‘sfida dell’acqua’ non riguarda solo il terzo mondo, ma anche i Paesi avanzati - commenta Confagricoltura -. Uno dei problemi maggiori resta quello della fatiscenza della rete idrica nazionale. E dall’indagine Istat emerge che le maggiori dispersioni si hanno in Puglia, Sardegna, Molise ed Abruzzo dove, per ogni 100 litri di acqua erogata, se ne devono immettere in rete 80 litri in più».

«Il nostro Paese - afferma Confagricoltura - dovrà confrontarsi sempre più con i problemi legati all’uso dell’acqua, rivedendo le proprie strategie di gestione e di risparmio, creando le infrastrutture sufficienti ad accumularla e metterla a disposizione nei momenti in cui serve».
Da una parte l’acqua che viene sprecata, dall’altra un settore come quello agricolo che vede nella risorsa idrica uno dei più importanti fattori di competitività. Confagricoltura pone in evidenza come oltre il 40% della produzione agricola si avvalga dell’irrigazione, mentre il rapporto tra superficie irrigata e Sau è pari al 20%.

L'irrigazione però non è solo importante in termini di quantità: ha un ruolo chiave nel garantire la qualità della produzione ed è, pertanto, un elemento basilare della strategia complessiva dell'agricoltura italiana. I 2/3 delle esportazioni di prodotti agricoli provengono da colture irrigue.
«Peraltro - aggiunge l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - l’utilizzo dell’acqua in agricoltura prevede sempre una quota di reimpiego, in quanto quella non direttamente utilizzata dalle coltivazioni torna nel sottosuolo».
Conclude Confagricoltura: «Nelle campagne si stanno facendo grossi sforzi per adeguarsi alle normative europee su acque e nitrati. Si avverte la necessità di un’adeguata politica nazionale dell’acqua, con particolare attenzione al ruolo degli Enti che la gestiscono, come le Regioni, le Autorità di bacino, i Consorzi di bonifica».