Governo al crocevia, ma va avanti su decreto sui siti
Oggi dlgs in pre Consiglio dei ministri, verso ok in settimana. Lo spettro della vittoria del fronte del «no» al referendum di giugno
ROMA - Governo sempre più in affanno sul nucleare diviso tra l'esigenza di prendere tempo per una più approfondita riflessione dopo la tragedia in Giappone e la necessità di approvare entro questa settimana, pena la decadenza della delega, il dlgs sui criteri di localizzazione dei siti nella versione che recepisce i rilievi della Corte Costituzionale. Il provvedimento è infatti all'esame del pre-Consiglio dei ministri di oggi per un esame preliminare in attesa del via libera dal Consiglio questa settimana, probabilmente mercoledì. Disco verde che arriverà soltanto dopo il parere, non vincolante, della commissione Industria del Senato previsto per domani. La settimana scorsa è invece arrivato il parere di Montecitorio.
Insomma, un passo obbligato quello del Governo (perchè il dlgs è in scadenza) che non significa che sul ritorno all'atomo in Italia non cambia la tabella di marcia. Ma è un 'sì' che, ovviamente, non potrà non avere un impatto politico e d'immagine per il governo. Infatti, al di là dei fatti del Giappone, a pesare sull'esecutivo - che anche oggi tramite il ministro Paolo Romani è tornato a sottolineare la necessità di una pausa di riflessione e l'importanza di muoversi di concerto con l'Europa per la salvaguardia della sicurezza e la salute dei cittadini - è soprattutto lo spettro della vittoria del fronte del 'no' al referendum di giugno e le prossime elezioni amministrative. Mine pericolose per il governo che potrebbero essere disinnescate soltanto abrogando per ora le norme del dlgs per essere poi riprese in una fase successiva quando il quadro si sarà fatto più chiaro. Il dibattito è quindi più che mai aperto.
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