18 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Libero scambio

A giorni il parere del parlamento europeo sull’accordo UE-Marocco

Confagricoltura: «La nostra ortofrutta è penalizzata. In questo settore i prodotti marocchini costituiscono l'80% delle importazioni nell'Unione europea»

ROMA - La prossima settimana la Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo dovrebbe esprimere il parere sull’accordo di libero scambio tra l’Ue ed il Marocco. Lo ricorda Confagricoltura che fa presente come la Commissione per l’Agricoltura di Strasburgo già si sia espressa negativamente, invitando a rifiutare l’approvazione dell’intesa raggiunta.
Le conclusioni del negoziato bilaterale preoccupano notevolmente l’Organizzazione agricola poiché prevedono un aumento delle concessioni nel comparto dell'ortofrutta, settore nel quale i prodotti marocchini costituiscono l'80% delle importazioni nell'Unione europea.

REGOLE CONDIVISE - «Il Marocco - osserva Confagricoltura - è un Paese amico che ha fatto molti progressi di avvicinamento all’Europa negli ultimi anni ed è legittimo, pertanto, che ricerchi miglioramenti ed aperture nel commercio internazionale. Questo però non giustifica concessioni squilibrate; qualsiasi apertura delle frontiere deve essere basata su regole condivise, che tutelino gli interessi del sistema agricolo e tendere al raggiungimento di risultati bilanciati».

Ad avviso dell’Organizzazione agricola la via degli accordi bilaterali può essere intrapresa, se non vi sono alternative, e l’apertura delle frontiere può anche essere una opportunità in più per le imprese europee. Ma alla base ci deve essere l’obiettivo di favorire l’export europeo e italiano, rimuovendo gli ostacoli tariffari e non tariffari a carico delle merci e introducendo un principio di reciprocità delle condizioni produttive.
Tra l’altro, l’intesa non affronta la questione della tutela delle indicazioni geografiche (IG), rinviandola a negoziati futuri.

Confagricoltura ha quindi chiesto che l’Unione europea, prima di decidere qualsiasi ulteriore concessione al Marocco, preveda un preventivo studio di impatto sulle conseguenze, introducendo misure compensative a vantaggio degli agricoltori dell’area comunitaria che ne subiscono le conseguenze.