23 aprile 2024
Aggiornato 16:30
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La Rai sbarca in Israele, Frattini-Garimberti: Mediterraneo unito

Presentato accordo tra NewCo Rai International e Yes DBS

ROMA - «Il naturale sviluppo di un partenariato che vede l'Italia come il migliore amico di Israele in Europa». Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha descritto così il recente accordo tra NewCo Rai International e l'operatore di tv satellitare israeliano Yes DBS per la diffusione di Raitalia in Israele. Frattini ha partecipato a una presentazione del progetto a viale Mazzini, insieme al presidente della Rai Paolo Garimberti, all'ambasciatore d'Israele in Italia Gideon Meir e all'amministratore delegato di Rai NewCo Claudio Cappon.

Dal primo febbraio Raitalia - cioè il canale Rai per gli italiani all'estero - è entrato nel bouquet di canali disponibili a pagamento per gli abbonati di Yes DBS. In palinsesto, per gli italiani che vivono in Israele e tutti gli interessati, c'è un'ampia rassegna della tv nostrana e tutto il meglio del campionato di calcio di serie A e B in diretta.

Il presidente della Rai Paolo Garimberti l'ha definita «un'intesa molto importante anche per il ruolo che Israele, oggi più che mai, può avere nell'area del Mediterraneo». L'accordo è, nelle parole del presidente Rai, «l'ottimizzazione di un rapporto verso un paese e verso un'area che ci riguarda da vicino e ci interessa fortemente».

Per Garimberti è importante che la politica usi tutti gli strumenti e i meccanismi a sua disposizione con l'obiettivo di una reale «unione per il Mediterraneo che crei sviluppo e condizioni di stabilità»: «Estendere a tutta l'area del Mediterraneo la copertura nazionale della Rai sottolinea con forza l'attenzione che noi abbiamo verso Israele» ha proseguito Garimberti, oltre a «confermare l'impegno della Rai nello scenario internazionale» attraverso NewCo Rai International (ossia 'Rai World' nella sua nuova denominazione).

«Costruiamo insieme un Mediterraneo che sia davvero un ponte» gli ha fatto eco Frattini, insistendo sul valore di un'iniziativa che «consente a Rai World di diventare l'efficace strumento di un'importante azione di 'public diplomacy'». In quest'ottica, il ministro ha citato «l'idea, affidata al Cda Rai e Rai World, di riprogettare Rai Med, magari pensando a un canale multilingue e multipiattaforma che parli anche il linguaggio delle reti a quegli stessi giovani che attraverso le reti costruiscono proprio in questi giorni le nuove opinioni pubbliche della sponda sud» del Mare Nostrum.