Sarkozy: Coordinarsi è dovere. Draghi: Avanti con le regole
Presto negli Usa le norme di Basilea3. La Riunione si concluderà oggi e si concentrerà in particolare su alcuni rischi che incombono sulla ripresa dell'economia globale
PARIGI - Il coordinamento dei paesi è «un dovere» perché se dovessero prevalere gli interessi nazionali allora «sarà la morte del G20». E' necessaria quindi una regolamentazione finanziaria efficace e che tutti i paesi del Gruppo applichino le nuove norme di Basilea 3. Con questo messaggio il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha aperto ieri ufficialmente i lavori del vertice dei ministri e dei governatori centrali riuniti a Parigi sotto la presidenza francese. Riunione che si concluderà oggi e che si concentrerà in particolare su alcuni rischi che incombono sulla ripresa dell'economia globale a partire dall'aumento dei prezzi delle materie prime, il surriscaldamento potenziale nelle economie emergenti e le continue incertezze sul debito sovrano.
Draghi: «Fare presto» - Sul tema delle regole ha posto l'accento anche il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che ha esortato a fare presto. «Andiamo avanti, portiamo avanti il lavoro e finiamolo il più presto possibile», ha affermato il presidente del Financial stability board, sottolineando d'accordo con lo stesso Sarkozy e il direttore generale dell'Fmi Domenique Strauss-Khan, la necessità di non tornare al «business as usual», cioè alle vecchie pratiche utilizzate prima della crisi.
Giudizi positivi sulle nuove regole di Basilea 3 sono arrivati dal presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke che ha riconosciuto come il nuovo assetto renderà il sistema finanziario internazionale «più stabile» anche se ancora «molto resta da fare» e ha annunciato che gli Stati Uniti sono impegnati ad «adottare rapidamente» le nuove regole. Una sollecitazione ad accelerare sulla prevenzione delle 'bolle' del credito è arrivata poi dal presidente della Bce, Jean Claude Trichet. E secondo Trichet le nuove regole sulle banche di Basilea3 «si muovono in questa direzione» insieme ad altre iniziative internazionali.
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