19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Tutela made in Italy

Etichettatura: bene la proposta di un «Comitato»

Il presidente della Cia Giuseppe Politi giudica positiva e appoggia l’iniziativa promossa dai parlamentari del Pd Angelo Zucchi e Alfonso Andria

ROMA - «E’ un’iniziativa lodevole che può contribuire a rendere più incisiva la posizione dell’Italia nel difficile confronto Ue». Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi giudica la proposta dei vicepresidenti Pd delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato Angelo Zucchi e Alfonso Andria per un Comitato in grado di costruire consenso sulla legge italiana sull'etichettatura recentemente approvata dal Parlamento in modo unanime.
«Andare alla trattativa di Bruxelles con una posizione univoca e forte -ha aggiunto Politi- significa rendere più agevole e credibile il lavoro della delegazione italiana. Siamo, quindi, d’accordo con la proposta dei due parlamentari di riunire congiuntamente le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato per valutare concretamente l'ipotesi di costituire un «Comitato promotore» composto dai due uffici di presidenza allargati ai capigruppo e dai rappresentanti delle organizzazioni di categoria rappresentative del mondo agricolo. Come Cia siamo pronti e pienamente disponibili a rendere al più presto operativo tale progetto».

«E’ una proposta -ha rimarcato il presidente della Cia- che potrebbe creare un consenso diffuso in grado di contrastare l’atteggiamento di chiusura da parte della commissione esecutiva di Bruxelles che ha già mostrato la sua ostilità alla legge italiana sull’etichettatura di origine. Un provvedimento, invece, che rappresenta un significativo successo per il mondo agricolo del nostro Paese e un’effettiva tutela per i consumatori che hanno così l’opportunità di compiere scelte consapevoli».
E’, dunque, opportuno procedere sulla strada indicata da Zucchi e Andria. Mi auguro -ha concluso Politi- che la proposta venga accolta favorevolmente dal Parlamento e dalle rappresentanze dell’agroalimentare. Abbiamo davanti un’occasione irripetibile. Cerchiamo di non buttare tutto alle ortiche, alimentando polemiche inutili e dannose, come già siamo stati costretti a registrare in queste ultime settimane».