Nel 2010 peggiora il deficit agroalimentare
Confagricoltura: «Buona parte del deficit (5,5 miliardi di euro su 8,5) è ormai dovuto alla dipendenza dall’estero dei prodotti agricoli»
ROMA - «Il deficit agroalimentare nazionale nel 2010 è peggiorato rispetto al 2009, pur rimanendo al di sotto della soglia dei 9 miliardi di euro (-8,5 miliardi per la precisione) così come è avvenuto nei due anni precedenti». E’ questa la situazione che registra Confagricoltura in relazione all’andamento del commercio estero nel 2010 sulla base dei dati Istat.
Il peggioramento del disavanzo - osserva Confagricoltura - si è accompagnato comunque ad una nota positiva: il 2010 è stato l’anno dei prodotti agricoli freschi sui mercati esteri il cui export è cresciuto di ben il 21,3% rispetto al 2009; un tasso di aumento record mai raggiunto da dieci anni a questa parte e superiore alla percentuale di aumento dell’export italiano complessivo, attestatosi al 15,7%.
Dipendenza dall’estero dei prodotti agricoli - Ricorda poi Confagricoltura: «E’ confermata la tendenza degli ultimi anni nei quali la dinamica dell’export di prodotti agricoli è stata sempre migliore di quella dell’export del complesso del made in Italy».
Anche l’import di prodotti agricoli è cresciuto nell’ultimo anno del 14,3%, comunque meno dell’aumento complessivo delle importazioni italiane (+22,6%).
«Buona parte del deficit agroalimentare nazionale (5,5 miliardi di euro su 8,5) è ormai dovuto alla dipendenza dall’estero dei prodotti agricoli. Per questo - conclude Confagricoltura - occorre aumentare sia l’auto-approvvigionamento sul mercato interno, sia la propensione all’export sui nuovi mercati, come sta cercando di fare la nostra Organizzazione con varie iniziative di internazionalizzazione a favore delle imprese associate, da ultimo alla Fiera Fruit Logistica di Berlino».
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