Crisi suinicola: Coldiretti attiva un Tavolo regionale
Zani: «Chiediamo sostegno al comparto ma ci impegniamo anche a fare la nostra parte fino in fondo cercando soluzioni innovative»
MANTOVA - La crisi del comparto suinicolo morde come non mai. Le imprese lavorano in perdita, con prezzi stagnanti e costi sempre in aumento. «E’una situazione insostenibile – lancia l’allarme la Coldiretti – e siamo quindi decisi a verificare ogni possibilità di invertire la tendenza. Un’importante iniziativa in proposito è nata ieri, lunedì 31 gennaio, a Mantova dove si è tenuto, presso la sede provinciale della Coldiretti al Boma, un summit di tecnici ed allevatori di tutta la Lombardia ma anche di provincie interessate dell’Emilia e del Veneto. E’ nato così un tavolo di lavoro che sarà coordinato dal responsabile nazionale di Coldiretti per la zootecnia Giorgio Apostoli e alla cui costituzione hanno partecipato il presidente dell’Associazione nazionale suinicoltori Andrea Cristiani e il vicepresidente della Coldiretti lombarda Ettore Prandini. Dopo un primo approfondito esame della situazione, il tavolo si riunirà entro una quindicina di giorni per mettere a punto tecnicamente alcune prime proposte concrete.
Chiediamo al presidente della Coldiretti mantovana Gianluigi Zani, suinicoltore di Asola: come vede la situazione e le prospettive?
La suinicoltura italiana è provata da anni di prezzi bassi, da una concorrenza estera agguerrita, e finora certamente sleale, e da un esponenziale aumento dei costi di produzione cui non ha purtroppo fatto da contraltare un incremento delle quotazioni dei suini. Da qui l’esigenza, fortemente avvertita dai nostri allevatori, di un momento di confronto e programmazione, per giungere a proposte forti, concrete, a tutela di uno dei comparti più importanti della nostra agricoltura. Non solo quindi chiediamo sostegno pubblico al comparto ma ci mettiamo in campo per cercare ed attuare soluzioni innovative utili a farci superare la crisi.
La nuova legge sull’etichettatura obbligatoria delle carni suine con indicazione dell’origine, cioè del luogo in cui gli animali sono stati allevati, potrà essere di aiuto per risollevare le sorti del comparto?
Siamo ad un passaggio cruciale. Dopo dieci anni di battaglie, insieme alle associazioni dei consumatori, Coldiretti è riuscita ad ottenere l’approvazione della legge che impone l’origine in etichetta. Per la suinicoltura, come per tutte le altre produzioni made in Italy, è un risultato importante. Per anni abbiamo visto la carne di suini esteri (animali allevati senza rispettare le rigide regole e senza i controlli cui sono sottoposti gli allevamenti italiani) giungere in Italia e poi, in assenza dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, venir trasformata e venduta come made in Italy, senza alcuna informazione al consumatore che acquistava, e pagava, quella che credeva fosse autentica qualità italiana».
Sul fronte commerciale, quali meccanismi dovrebbero essere rivisti?
Fra le problematiche della filiera, poniamo il meccanismo di formazione dei prezzi e dei contratti. Nonostante l’avvio della Cun (commissione unica nazionale) i riferimenti per i contratti restano legati ai listini delle Borse provinciali. Dobbiamo, invece, compiere uno sforzo per dare più peso ad un bollettino che rappresenti l’unico vero punto di riferimento per tutti. Sotto accusa c’è anche la disomogenea ripartizione degli utili lungo la filiera, che pone la parte agricola nella posizione più penalizzata. Basti dire che per un euro speso dalla massaia, per carne o prosciutto, solo 15 centesimi arrivano agli allevatori, mentre 85 vengono divisi tra gli altri attori della filiera.
Il suino è noto soprattutto per il prosciutto. Ma gli altri tagli?
Va chiarito che non solo la coscia rappresenta l’eccellenza italiana. E’ l’animale allevato in Italia ad essere di qualità superiore e, se da un lato la coscia garantisce l’eccellenza del prosciutto Dop, è evidente che anche tutti gli altri prodotti meritano una giusta remunerazione. Con l’origine in etichetta, si potrà far sì che venga pagato a prezzi italiani solo il prodotto di suini allevati con criteri, costi e garanzie autenticamente made in Italy.