18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Il confronto continua

Landini: con la Cgil nessuna spaccatura

«Qualunque sia l'esito del referendum, i lavoratori non siano lasciati soli e ci sia il sostegno esplicito dei sindacati». A Torino scritte stella cinque punte contro Marchionne

TORINO - Non c'è stata «nessuna spaccatura» tra la Cgil e la Fiom nella riunione delle segreterie sull'accordo di Mirafiori, ma il confronto sulla vicenda Fiat andrà avanti. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, spiegando che «c'è stata una discussione e rimangono valutazioni su cosa fare in futuro, ma su questo continuiamo a discutere. Con la Cgil continueremo la discussione».
«La Fiom e la Cgil - ha sottolineato Landini al termine dell'incontro in Corso Italia, durato quasi sei ore - sono impegnate a fare in modo che, qualunque sia l'esito del referendum, i lavoratori non siano lasciati soli e ci sia il sostegno esplicito dei sindacati».
L'eventuale firma tecnica, ha concluso il leader delle tute blu, «non è stata particolare oggetto della discussione, perchè c'è stato un pronunciamento del comitato centrale della Fiom e per noi quell'accordo resta non firmabile».

Camusso: «Garantire la rappresentanza» - La Cgil e la Fiom continueranno a lavorare per garantire la rappresentanza dei lavoratori a Mirafiori, nel caso in cui al referendum sull'accordo separato dovessero vincere i 'sì'. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dopo la riunione delle segreterie di Cgil e Fiom sulla vicenda Fiat.
«Il tema - ha spiegato la Camusso - non è stato qual è la soluzione tecnica, ma come si garantisce la libertà dei lavoratori di avere un sindacato e di eleggere i rappresentanti. Questo è il tema e la discussione continua».
«La discussione - ha aggiunto il leader della Cgil - continuerà dopo il referendum per individuare le iniziative più giuste. L'accordo di Mirafiori è negativo e i lavoratori dovrebbero votare no, perchè sono messi in discussione la libertà di scioperare e la possibilità di organizzarsi sindacalmente».

Sacconi: «La competizione globale impone regole» - «Dobbiamo auspicare che almeno la metà più uno aderisca all'accordo e questo dato sarebbe più che sufficiente in modo da garantire questo importante investimento», «e non si parli di ricatti perché sono le condizioni oggettive della competizione globale che impongono alcune regole». Lo ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, parlando al Tg2 della vicenda Fiat e del referendum tra i lavoratori.
Alla domanda su quale sia la vera posta in gioco, l'esponente del governo replica: «Si tratta di un investimento importantissimo per Torino e per l'Italia intera perché consoliderebbe l'investimento nell'industria automobilistica e allo stesso tempo è garanzia di posti di lavoro e crescita dei salari».

Intanto Scritte contro l'ad di Fiat Marchionne accanto a una stella rossa a cinque punte. Sono comparse a Torino su muri e manifesti pubblicitari del cavalcavia di corso Sommellier. In particolare, si legge 'Marchionne fottiti' e ancora 'Non siamo noi a dover diventare cinesi'. Dell'episodio si sta occupando la Digos.
La Cgil e la Fiom condannano le scritte a Torino contro il numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, ma invitano i lavoratori di Mirafiori e l'opinione pubblica a non cadere in «trappole mediatiche» o «folcloristiche».

«Un antico copione si ripete - affermano Cgil e Fiom in una nota congiunta durante la riunione delle segreterie sull'accordo di Mirafiori - a prescindere dalla cronaca e dalla storia. Anche questa volta, come in un brutto dejà-vu, in un momento di alta tensione sociale e sindacale sono comparse a Torino scritte con vernice rossa con la stella a cinque punte con attacchi diretti all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Non è ancora chiara la rivendicazione dell'iniziativa, non è chiaro se si tratti di qualcosa di più di uno scherzo di cattivo gusto».
«Ma mentre le forze di polizia indagano - aggiungono i sindacati - Cgil e Fiom esprimono la loro netta disapprovazione del gesto e ribadiscono la netta condanna di ogni forma di violenza e di ogni forma di critica e di battaglia politica antidemocratica. Il momento è troppo delicato per dare spazio a provocazioni di qualsiasi natura e da qualsiasi parte provengano e, alla vigilia del referendum di Mirafiori che interesserà migliaia di lavoratori, la Cgil e la Fiom - concludono - invitano tutti i lavoratori che saranno coinvolti nella scelta e l'opinione pubblica in generale a non cadere in trappole mediatiche o peggio folcloristiche».