20 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Settore cerealicolo

Accordo riso, Cia: risultato importante

L’intesa è stata sottoscritta, per il mondo agricolo, da Cia, Confagricoltura e Copagri, per la parte industriale, dall’Airi. Il presidente Giuseppe Politi: «Un risultato importante al quale abbiamo lavorato con impegno e convinzione»

ROMA - Un importante accordo quadro della filiera del riso è stato firmato oggi, presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, da Cia-Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura e Copagri, per il mondo agricolo, e dall’Airi, la maggiore associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione.
L’intesa, che avrà una durata triennale a partire dalla campagna di commercializzazione 2011-2012, e si pone come obiettivi -sottolinea la Cia- lo sviluppo di sinergie nella programmazione e nella qualificazione della produzione di risone in funzione delle esigenze di mercato; la creazione e il mantenimento nelle regioni di produzione; un polo di eccellenza nella produzione di risone e la crescita di una disponibilità di risone nel bacino regionale sufficiente al fabbisogno della filiera nazionale.

Con l’accordo, inoltre, si offre alle aziende risicole uno strumento di programmazione che ne valorizzi l’elasticità produttiva e la tipicità del prodotto trasformato caratterizzante il «made in Italy» nel mondo. Nello stesso tempo -afferma la Cia- si promuove lo sviluppo di organizzazioni di produttori e di imprese di trasformazione che possano stipulare contratti quadro e si consente agli operatori della filiera di recuperare competitività, al fine di acquisire ulteriori quote di mercato sia nell‘Unione europea sia nei paesi terzi.
L’intesa è stata salutata con soddisfazione del presidente della Cia Giuseppe Politi: «é stato raggiunto un risultato importante al quale la Confederazione ha lavorato con impegno e convinzione». La firma dell’accordo quadro -ha aggiunto- «deve, però, essere un punto di partenza e non di arrivo della filiera e dispiace che ancora una volta il mondo della produzione si presenti in maniera non unitaria in un momento per altro delicato e alla vigilia di epocali cambiamenti nel settore come il disaccoppiamento totale dal 2012 e la nuova Pac».