L'Euro zavorrato dalle tensioni sui bond, aumentano oro e petrolio
La valuta dell'Ue a 16 a minimi 1 mesi, sotto 1,37 dollari. L'oro è un tradizionale bene rifugio nelle fasi di volatilità
ROMA - Nonostante i recuperi del dollaro le materie prime mantengono orientamenti rialzisti, con oro e petrolio che consolidano i livelli raggiunti nelle ultime sedute. Anche questi segmenti sembrano veder confluire acquisti a riflesso delle rinnovate tensioni che continuano ad accumularsi sui titoli di Stato dei paesi dell'area euro con i conti pubblici maggiormente fuori scala, tra cui l'Irlanda oggi maggiormente sotto i riflettori. Una questione che si fa sentire sull'euro, calato oggi fin sotto quota 1,37 dollari, a 1,3688 sui minimi da un mese circa rispetto alla valuta statunitense. L'oro è un tradizionale bene rifugio nelle fasi di volatilità, ma anche il petrolio ha conquistato questo ruolo in diverse situazioni.
Dato che tutte le materie prime si scambiano in dollari, solitamente i guadagni del biglietto verde dovrebbero favorire attenuazioni dei prezzi delle commodities. Invece negli scambi elettronici sul New York Mercantile Exchange, i futures sul greggio in prima scadenza aumentano di 27 cents rispetto alla chiusura di ieri, con il barile di West Texas Intermediate a 88,08 dollari. Il greggio risale così ai massimi dal maggio scorso, e intanto l'oro resta in prossimità dei recenti record: a Chicago l'oncia del metallo prezioso per eccellenza ha raggiunto 1.417 dollari.
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