26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Protesta pastori

Coldiretti in piazza dopo no industria a prezzo latte

Dopo il nulla di fatto al tavolo convocato al Ministero delle Politiche Agricole per definire il prezzo del latte

ROMA - Il rifiuto degli industriali a trattare sul prezzo del latte per la «mancanza di un clima adeguato» è strumentale ed oltraggiosa nei confronti dei pastori che devono fare i conti con la situazione insostenibile che si riscontra nei 70.000 allevamenti di pecore, ormai al collasso. E’ quanto afferma la Coldiretti dopo il nulla di fatto al tavolo convocato al Ministero delle Politiche Agricole per definire il prezzo del latte, nell’annunciare che con lo slogan »Ora basta!!!» migliaia di agricoltori ed allevatori parteciperanno alla manifestazione di piazza che si terrà il prossimo 13 ottobre a Cagliari per richiedere interventi concreti, che fino ad ora non ci sono stati, da parte delle Istituzioni regionali e nazionali.

Attualmente i costi di produzione del latte di pecora si avvicinano - sottolinea la Coldiretti - ad un euro mentre il prezzo riconosciuto dagli industriali in Sardegna arriva fino a 54 centesimi/litro + Iva (o 60 Iva compresa) con un calo del 25 per cento, rispetto a due anni fa.

L’allevamento ovicaprino - continua la Coldiretti - è un’attività che, concentrata nelle zone svantaggiate, è ad alta intensità di manodopera. Il settore ha registrato un incremento dei costi, in particolare per il combustibile, l’elettricità e i mangimi, determinando una ulteriore pressione sul settore che già versa in una situazione critica sul piano della competitività. Preoccupante è la flessione costante dei consumi nazionali dei prodotti ovicaprini. Anche nel mercato estero, le scarse strategie di difesa dell’immagine dei prodotti tipici italiani porta a sostituire l’acquisto del Pecorino Romano (95 per cento dell’export di formaggi ovicaprini) con prodotti di imitazione. Sono «false» due fette di pecorino su tre vendute negli Stati Uniti dove le imitazioni prevalgono a scapito del prodotto originale proveniente dall’Italia, come purtroppo avviene anche in altri paesi europei ed extracomunitari.