3 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Crisi economica

Napolitano: la coesione sociale è a rischio

«I partiti politici collaborino» Apprezzamento del Capo dello Stato per il convegno organizzato dalla Marcegaglia

ROMA - Le «gravi e persistenti ricadute» della crisi finanziaria ed economica internazionale «stanno mettendo a dura prova la coesione sociale del paese» e rischiano «di divenire fonte di ulteriori tensioni sociali e di crescenti squilibri territoriali». Per questa ragione è «necessaria la mobilitazione di tutte le risorse umane e materiali di cui dispone l'Italia» investendo in particolare «sull'istruzione, sulla ricerca e sull'innovazione». Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione del convegno organizzato nell'ambito del Centenario di Confindustria sul tema 'Occupazione e Competitività. Le proposte di Confindustria per la crescita, adesso' al presidente Emma Marcegaglia, un messaggio di «apprezzamento» per aver voluto «meritoriamente organizzare un convegno dedicato ai temi fondamentali e quanto mai attuali della competitività e dell'occupazione».

«Temi così attuali e impegnativi - afferma il capo dello Stato - richiedono a tutti i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e delle parti sociali capacità di analisi oggettiva dello stato attuale dell'economia e disponibilità a collaborare, ciascuno nell'ambito delle proprie specifiche responsabilità, nell'interesse generale dell'intera comunità nazionale».

«Le imprese italiane - afferma Napolitano - sono infatti ancora oggi impegnate a fronteggiare le gravi, persistenti ricadute della crisi finanziaria ed economica internazionale sul sistema produttivo, che stanno mettendo a dura prova la coesione sociale del paese. Per il pieno superamento della crisi e una ripresa stabile e sostenuta del processo di crescita è necessaria la mobilitazione di tutte le risorse umane e materiali di cui dispone l'Italia, in particolare nel sud del paese, valorizzando il capitale umano e investendo, nel rispetto dei necessari equilibri di bilancio, sull'istruzione, sulla ricerca e sull'innovazione».

&q«In un contesto di forte competizione sui mercati - prosegue il presidente della Repubblica - la pur necessaria revisione dei meccanismi delle relazioni industriali deve essere conseguita scongiurando tentazioni protezionistiche ed impegnandosi a livello comunitario per la realizzazione di nuove forme di governance dei processi di globalizzazione. Solo così sarà possibile garantire, nell'ambito dei diversi livelli di contrattazione, forme di tutela del lavoro e della dignità della persona coerenti con i principi fondamentali della Costituzione Repubblicana, che non a caso nel suo primo articolo pone il lavoro a fondamento del nostro stato democratico».

«In tale prospettiva - conclude Napolitano - particolare attenzione deve essere inoltre rivolta alle famiglie più esposte ai contraccolpi della crisi ed ai giovani, le cui opportunità di integrazione nel mondo del lavoro sono insufficienti ed incerte: si tratta di una questione di fondo, il cui acuirsi rischia di divenire fonte di ulteriori tensioni sociali e di crescenti squilibri territoriali». p>