Petrobas mette a segno ricapitalizzazione record
Per avviare sfruttamento pozzi greggio offshore. Una «seconda dichiarazione» d'indipendenza economica secondo Lula
SAN PAOLO - Lo sfruttamento e la produzione delle enormi riserve di greggio offshore del Brasile sono all'origine della decisione della società petrolifera pubblica brasiliana Petrobras di avviare un aumento di capitale per raccogliere 70 miliardi di dollari, l'emissione di azioni più grande mai realizzata al mondo.
Il gruppo offre 1,87 milioni di azioni privilegiate al prezzo di 26,30 real l'una e 2,4 milioni di nuove azioni ordinarie a 29,65 real. Il denaro verrà utilizzato per finanziare un colossale piano di esplorazione da 224 miliardi di dollari per il quadriennio a venire. Se la domanda del mercato dovesse superare l'offerta iniziale, Petrobras potrebbe emettere nuove azioni.
Anche se alcuni analisti hanno espresso il timore che il governo possa rafforzare il suo peso nel colosso petrolifero rispetto al 40% che già detiene insieme oltre il 50% dei diritti di voto, il mercato sta mostrando molto interesse per l'offerta.
E lo stesso presidente Luiz Inacio Lula da Silva sarà alla borsa di San Paolo per dare il via all'emissione di nuovi titoli.
Petrobras possiede riserve accertate di 14 miliardi di barili di greggio, riserve che potrebbero addirittura triplicare con i nuovi pozzi in acque profonde, trasformando il Brasile in uno dei maggiori paesi esportatori di greggio.
INVESTIMENTI - Petrobras prevede di investire 224 miliardi di dollari in cinque anni per sviluppare giacimenti petroliferi offshore nella cosiddetta regione pre-salina. La maggior parte di tali giacimenti si trova ad almeno 185 chilometri al largo della costa sudorientale del Brasile e a oltre un miglio di profondità e sotto altre 2,5 miglia di sale e sabbia.
Il presidente brasiliano Luiz Lula Inacio da Silva ha salutato le scoperte di greggio come il futuro della nazione, e una seconda dichiarazione d'indipendenza economica per i 57 milioni di connazionali che ancora vivono in povertà, il 30% della popolazione. E il comparto petrolifero brasiliano già pesa il 10% del Pil nazionale.
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