Frattini: Sarkozy Tax? Non vedo le condizioni per un accordo
Il Ministro degli Esteri: «Paesi emergenti contrari, senza è impossibile avere i risultati. Il mondo è globalizzato»
NEW YORK - La «piccola» Europa? Da sola non può far nulla. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, respinge l'ipotesi che l'Europa si muova da sola, per mettere in pratica la proposta del presidente francese, Nicolas Sarkozy, di tassare le rendite finanziarie per aiutare i Paesi poveri. Tassa che il ministro, presente all'inaugurazione della nuova sede della rappresentanza permanente d'Italia all'Onu, a Manhattan, ha ribattezzato 'Sarkozy Tax'.
«L'idea di una tassazione sulle rendite finanziarie deve essere condivisa e applicata da tutti, così come altre proposte, per esempio, per combattere il cambiamento climatico. Un accordo europeo? Il mondo è globalizzato, la piccola Europa non può dettare regole che valgano per tutti» ha dichiarato alla stampa.
«La posizione dell'Italia? Diciamo che ci vuole un'iniziativa condivisa, non si può adottare unilateralmente. Preferisco una proposta seria globale; piacerebbe a tutti avere risorse a disposizione in un momento come questo. Il problema è che la soluzione deve essere condivisa. A tutti piace ridurre l'inquinamento del mondo - ha aggiunto Frattini - ma se Cina, India e Stati Uniti non partecipano, l'inquinamento non si riduce ed è inutile che ne parliamo da soli noi europei a Bruxelles», ha concluso.
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