29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Festa del PD

Bonanni: volevano farmi male

Lo ha detto il leader della Cisl a «La Stampa» dopo la contestazione subita ieri

TORINO - «Ci hanno proprio provato a farmi male. Se mi prendevano in faccia, con quel bengala, mi ammazzavano». Raffaele Bonanni parla della violenta contestazione subita ieri a Torino alla festa del Pd, spiega a La Stampa come è andata. E attacca la Fiom che «non discute con nessuno, non rispetta mai l'opinione della maggioranza dei lavoratori».

GIOVANI DEI CENTRI SOCIALI - «È successo che per fortuna c'erano 500 militanti della Cisl, che hanno bloccato i violenti. Era appena cominciato, loro erano fuori, appena entrato sul palco hanno fatto irruzione nel tendone. Sono volate sediate, erano armati di candelotti fumogeni, e uno me lo hanno tirato addosso». Il leader della Cisl è stato colpito. «Mi ha fatto un bel buco nel giubbotto. Se mi prendevano in faccia o sui capelli, mi rovinavano. Quelle non erano parole, era violenza. Per fortuna la gente ha fatto barriera».
I contestatori, prosegue Bonanni sul quotidiano torinese, «erano giovani, dei centri sociali. Non erano lavoratori. È la gente che va a fare violenza allo stadio, professionisti della violenza, che naturalmente di fronte ai toni esagitati degli ultimi tempi trovano spazio per inserirsi. Per questo alcuni farebbero bene ad abbassare i toni. Un conto è la dialettica, un conto è non essere d'accordo, un conto parlare di 'soprusi', di 'tradimento'. E voglio avvertire alcuni...», dice, spiegando di non avercela con la Cgil: «Epifani mi ha chiamato, mi ha espresso solidarietà. Ce l'ho con la Fiom, con certi ambienti di sinistra. Ce l'ho anche con coloro che in questi giorni stanno rincorrendo le elezioni politiche. Questa mistura pestilente porta un messaggio di violenza e irresponsabilità».