20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Economia

Tremonti lancia l'agenda economica. Letta (Pd): giusta per il Paese

Il Ministro a Repubblica: «Fuori dall'emergenza, no alla manovra correttiva». Donadi (IdV): «Tremonti vende fumo»

ROMA - «L'Italia è fuori dall'emergenza» e dunque «non serve una manovra correttiva». Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che in un'intervista a Repubblica detta l'agenda per rilanciare la competitività dell'Italia, ottenendo il plauso di Enrico Letta, vice segretario del Pd, e lasciando però scettica una parte dei democratici e l'Italia dei valori.

TREMONTI - Tremonti, a proposito del richiamo di ieri del Presidente Napolitano, dice che «più che di 'politica industriale' forse si deve parlare di competitività». «Competitività che non può essere disegnata in un Paese solo o da un governo solo, ma che deve essere disegnata attraverso un dibattito e raccogliendo contributi, i più ampi possibili». Per Tremonti sono otto i punti su cui concentrarsi per la competitività, «competizione con i giganti; il costo delle regole; il Sud; il nuclerare; il rapporto capitale-lavoro; il fisco; il federalismo fiscale; il capitale umano». Per il ministro tra le leve da muovere c'è quella sul Sud, con una «regia che concentri gli enormi fondi ancora disponibili su obiettivi strategici e fondamentali», poi il «nucleare», la cui mancanza «la paghiamo sul Pil: gli unici ad importare tutta l'energia». Infine il fisco», il cantiere della riforma, dopo la Grecia, «può essere riaperto». E farlo allargando e semplificando la base imponibile, «ridurre le aliquote, concentrare il 'favor' fiscale su tre voci essenziali: famiglia, lavoro, ricerca». Sapendo che «con il terzo debito pubblico del mondo, e con uno Stato sociale grande e generoso, la pressione fiscale si può ridurre soprattutto aumentando il Pil e riducendo l'evasione». Quanto ai contratti per il ministro vanno fatti «quelli di produttività, alla tedesca, che come ci racconta Axel Webel sono alla base del successo dell'industria di Berlino».

LETTA - Per Enrico Letta, vice segretario del Pd, quella indicata è «l'agenda giusta per il Paese», e su questa base forse si può costruire qualcosa di positivo per il Paese. Ovviamente - ha aggiunto - mantenendo le differenze tra maggioranza e opposizione, ma ho trovato quell'uscita finalmente una boccata d'ossigeno dentro una discussione politica completamente asfittica». Più cauto il commento di Stefano Fassina, responsabile economia della segreteria Pd, per il quale «il posizionamento politicista di Tremonti non copre il vertiginoso vuoto di proposte per la crescita, il lavoro e l'equità». E per Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, «Tremonti vende fumo, l'opposizione non deve cadere in trappola». «L'intervista di Giulio Tremonti - sottolinea dalla maggioranza Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato -, ricca di contenuti rafforza la prospettiva di concreta azione del centrodestra nel nostro Paese».