19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Caso Melfi

Bonanni: la Fiat sbaglia

Il leader della CISL: «Spero che l'azienda si ravveda. Coinvolgere i lavoratori in poteri gestionali Fiat»

RIMINI - La Fiat sbaglia a non reintegrare i tre lavoratori di Melfi. «Rischia di essere la faccia opposta della Fiom». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando così dal Meeting di Rimini la decisione della Fiat di inviare un telegramma ai tre operai Fiat reintegrati dal giudice del lavoro di Melfi, dicendo loro di rimanere a casa domani alla riapertura della fabbrica in attesa della discussione del ricorso il 6 ottobre prossimo. «I lavoratori - ha detto Bonanni, i lavoratori ma non chi li guida, possono sbagliare, ma anche la Fiat sbaglia a rincorrere le provocazioni della Fiom e più lo fa, più dà forza alle provocazioni. Sbaglia a non reintegrare. C'è il rischio di essere la faccia opposta della Fiom stessa».
«Spero Fiat si ravveda in questo atteggiamento che non aiuta. Così perdiamo solo tempo». Secondo Bonanni la Fiom è diventata un «movimento politico e non più un sindacato» e perchè ci sia l'unità tra i sindacati occorre che la «Cgil metta a posto la Fiom che non è un sindacato ma un movimento politico».

PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI - Coinvolgere i lavoratori nell'indirizzo e nel controllo della Fiat, come avviene già in Germania e a Detroit. Bonanni chiede «una risposta chiara» sulla possibilità di introdurre forme di partecipazione dei lavoratori «se non con il possesso di azioni, almeno nell'indirizzo e controllo, per poter avere accesso ai dati dell'azienda, poter dire cosa va bene e cosa no, e su questo avere poteri. Altrimenti il progetto Fabbrica Italia partirebbe con basi non troppo forti».

UNITÀ SINDACALE - Rispondendo a una domanda sulla possibilità di ricucire il rapporto con la Cgil, Bonanni ha auspicato un «ritorno all'unità sindacale tra Cgil, Cisl e Uil. Affinché questo succeda la Cgil deve mettere a posto la Fiom, che non è un sindacato ma un movimento politico».

POMIGLIANO - Con Fiat «c'è l'impegno a portare avanti il disegno di Pomigliano e di Fabbrica Italia, un piano che non ha precedenti per Fiat», aveva in precedenza affermato Bonanni in un'intervista a Il Sussidiario.net. «Oltre a lasciare il segno nell'economia, avrà anche un grande valore simbolico: potrà essere da traino per altri imprenditori sia italiani che stranieri. Essi avranno la riprova che in Italia si può investire e che ci sono realtà che favoriscono gli investimenti, come la Cisl e la Uil, che al posto di abbandonarsi a polemiche e discussioni fanno il loro dovere».

NO A ELEZIONI ANTICIPATE - Bonanni a Rimini ha parlato anche di temi politici, in particolare delle elezioni anticipate. «Non si può andare alle elezioni fra sei mesi perché il Paese salterebbe per aria, sarebbe esposto agli speculatori e gli investitori fuggirebbero».