16 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Osservatorio Europeo di Findomestic Banca

Nel 2010 i cittadini europei hanno consumato “meglio” e non necessariamente “meno”

I prodotti biologici, quelli “a chilometro zero”, equo solidali e usati vanno affermandosi sempre di più nelle preferenze dei consumatori

MILANO - Le abitudini di consumo degli Europei si stanno evolvendo rapidamente, secondo l’Osservatorio Europeo di Findomestic, e tre quarti degli intervistati considerano permanenti le nuove abitudini di acquisto che si stanno affermando per ottimizzare al meglio i budget dedicati ai consumi.
I consumatori hanno ormai interiorizzato la necessità di coniugare il benessere con il comportamento civico e con il rispetto del pianeta. E’ giunta l’ora di migliorare la qualità della vita, di consumare meglio invece che tutto. Il rapporto qualità prezzo sta infatti sostituendo il potere d’acquisto nei parametri che influenzano le decisioni se comperare o meno un certo bene. In quest’ottica i modelli economici low cost potranno avere prospettive favorevoli di sviluppo, qualora riescano a far coesistere i prezzi contenuti e la qualità dei prodotti.
Secondo l’indagine di Findomestic, gli europei sono alla ricerca continua di buone occasioni ovunque. La scelta dei prodotti privilegia sempre di più la semplicità, mentre lo sfarzo e l’ostentazione fanno parte di un passato sempre più remoto. Proprio per questo i negozi di hard discount sono frequentati sempre più da una clientela mista e non solo dalle fasce marginali.

La riattivazione dell’economia su basi diverse procede di pari passo con una maggiore attenzione al consumo delle risorse della terra. Costruire un mondo migliore per le generazioni future significa integrare progressivamente il fattore ecologico e quello equo solidale nelle modalità di consumo.
Circa due terzi degli europei sono ormai influenzati da queste scelte: tutelare l’ambiente, consumare prodotti sani, non sfruttare i produttori marginali al fine di sostenere un modello di consumo responsabile. In questo contesto si usa sempre di più la carta riciclata, grazie al fatto che l’offerta è sempre più generalizzata e varia, anche se è generalmente più cara, poiché l’impatto sul budget resta accettabile.

Una particolare attenzione all’ambiente viene anche prestata nelle ristrutturazioni edilizie in termini di efficacia energetica attraverso il rifacimento del sistema di riscaldamento oppure dell’isolamento termico. Ancora più diffusa è l’abitudine all’acquisto di lampadine ecologiche, di elettrodomestici a basso consumo di energia o di riduttori del flusso d’acqua.
L’ecologia ormai non è quindi più solo una moda, ma si traduce in atti concreti. L’acquisto di prodotti biologici occupa la terza posizione con il 38% degli intervistati che dichiara di averli comperati in più occasioni. Si tratta di una percentuale omogenea. L’offerta, che è nata nel comparto alimentare, si è ampliata ad altri settori come la cosmetica e il tessile. La chiave del successo di questi beni per i quali si è disposti a spendere di più è duplice: si consumano prodotti sani che nel contempo sono ecologici.
Si tratta di una tipologia di acquisto prediletta dalle donne, ma che riguarda tutti in termini di reddito. Anche l’acquisto di prodotti a chilometri zero è una scelta abbastanza frequente per il consumatore europeo medio.

Occorre tuttavia tenere presente che il comfort fa ancora concorrenza all’ecologia in alcuni casi. Il consumatore europeo, per esempio, non è ancora pronto a cambiare i mezzi di locomozione: l’auto resta ancora indispensabile per molti, soprattutto per coloro che non sempre beneficiano di alternative in termini di trasporti pubblici soddisfacenti. L’offerta delle case automobilistiche si sta in ogni caso orientando verso modelli meno inquinanti, soprattutto nel comparto delle auto di piccole e medie dimensioni e di bassa cilindrata.

Il consumo di prodotti equo solidali costituisce invece ancora una tendenza emergente – seppure diffusa - soprattutto nell’Europa occidentale. Si tratta di un segmento in costante crescita con percentuali a due cifre, ma che è frenato dalla mancanza di un diretto vantaggio personale e da una offerta che - nel 64% dei casi - viene ritenuta ancora troppo scarsa.
Certamente per ora la partita tra i prodotti biologici o eco compatibili e quelli equo solidali viene vinta dalla prima fascia. In Italia questi ultimi costituiscono un segmento piccolo se comparato a Regno Unito, Francia e Svizzera.

Il nostro Paese nell’acquisto di prodotti biologici è battuta da Germania, Spagna, Portogallo e Polonia, mentre per quelli eco solidali i leader sono Regno Unito, Polonia e Belgio.
Anche il mercato dell’usato è in netta espansione. Sicuramente l’auto resta il prodotto più acquistato, seguono i video giochi, i libri e i CD (ossia beni dal consumo rapido) e infine l’abbigliamento con una cifra media di 300 euro.

L’acquisto del prodotto di seconda mano consente di consumare di più, oppure di accedere a prodotti di gamma superiore, ma è anche un rischio per la qualità del prodotto. Non è un caso che il paese più avanti in questo senso sia la Germania. Certamente Internet fornisce, e ha fornito, una grande spinta all’espansione di questo segmento.
In un contesto come quello analizzato, in cui il rapporto qualità/prezzo diventa sempre più importante, il low cost e l’hard discount sono in costante espansione imponendo cambiamenti ai distributori tradizionali e calmierando in maniera consistente i prezzi che sono già stati limati dalla fase di recessione che stiamo vivendo.

Il consumatore «zapperK - In questo contesto di quotidianità difficile si va affermando una figura nuova: il consumatore «zapper» che mette in vendita la propria fedeltà e che esegue gli acquisti effettuando continui paragoni e raffronti. Questo nuovo profilo costringe la grande distribuzione a reinventare il processo di vendita. Molti consumatori, per esempio, si sono detti disposti a rinunciare a cassieri e commessi pur di risparmiare, secondo una logica che premia la semplicità senza cedere sulla qualità.
Le nuove strategie di consumo messe in atto dai nuclei famigliari europei hanno in definitiva consentito loro di consumare meglio ma non meno.

Questa ricerca a carattere sovranazionale è stata possibile grazie alle sinergie originate dall’integrazione di Findomestic all’interno del gruppo BNP Paribas e in particolare di BNP Paribas Personal Finance che è lo specialista dei finanziamenti ai privati sia per l’attività di credito al consumo che di credito immobiliare. Con quasi 28.000 collaboratori in più di 30 paesi e su 4 continenti, BNP Paribas Personal Finance è il numero uno in Francia ed in Europa.