25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Acque agitate

Tirrenia, tra carte bollate e scioperi

Uilt: «Stop flotta il 30 e 31 agosto». Domani l'udienza al Tribunale fallimentare di Roma sulla richiesta dello stato di insolvenza

ROMA - Tra carte bollate e proclami di lotta, si fanno sempre più agitate le acque in cui naviga Tirrenia. E a pagare potrebbero anche essere migliaia di vacanzieri di rientro dalle ferie, se non verrà scongiurato in extremis lo sciopero indetto oggi dalla Uil trasporti il 30 e 31 agosto. Domani, intanto, la parola passa al tribunale fallimentare di Roma, dove si tiene la prima udienza sulla richiesta di dichiarazione dello stato di insolvenza depositata dal commissario straordinario, Giancarlo D'Andrea. Una richiesta su cui potrebbero però esservi dubbi in merito alla competenza territoriale: Tirrenia ha sede legale e base operativa a Napoli.

I sindacati sono scesi sul piede di guerra, da quando la scorsa settimana la società del ministero del Tesoro, Fintecna, ha dichiarato chiusa senza esito la gara per la privatizzazione di Tirrenia e Siremar, mettendo fuori gioco la cordata Mediterranea Holding, guidata dalla regione Sicilia. A rompere gli indugi oggi è stato il segretario generale della Uil trasporti, Giuseppe Caronia: di fronte all'atteggiamento del governo che ha ignorato la richiesta dei sindacati di un immediato confronto, la Uilt ha proclamato lo sciopero per il 30 e 31 agosto. Due giorni che coincidono in pieno con il rientro dalle ferie per chi ha scelto le isole e che ricadono nel periodo di franchigia (dal 10 agosto al 5 settembre) quando gli scioperi dovrebbero essere esclusi. Ma per Caronia le regole «non possono valere solamente per i più deboli», cioè i lavoratori. «E' matto chi pensa di farla fallire», sottolinea il leader della Uil, Luigi Angeletti.

Il segretario generale della Filt-CGil, Franco Nasso, da Città del Messico, chiede all'esecutivo «un confronto urgente» e afferma che di fronte ad un diniego, i lavoratori saranno chiamati ad «azioni dure ed incisive», anche se, precisa, «la nostra iniziativa di sciopero sarà svolta nel rispetto della legge e del contratto di lavoro».

Intanto il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha firmato un esposto alle Procure della Repubblica di Cagliari, Tempio Pausania e Civitavecchia, in merito ai disservizi e alla vicenda dell'Odissea dei viaggiatori che lo scorso week end sono rimasti bloccati al porto di Civitavecchia affinché «si valuti l'ipotesi della interruzione di pubblico servizio».