Trasporto merci in Italia: i dati del primo semestre 2010
Positivo l'andamento del comparto ma ancora lontani i volumi del 2008. Buono il recupero del trasporto aereo e di quello marittimo
ROMA - La fotografia del trasporto merci del primo semestre del 2010 rilevata* dal Centro Studi Confetra (Confederazione Generale Italiana dei trasporti e della Logistica) conferma una ripresa a 2 velocità: intensa nei traffici intercontinentali (Asia e Sud America in testa) e più timida nei traffici europei. Questa dicotomia si riflette sull'andamento delle singole modalità: volano infatti il traffico aereo (+15% in volume e +25% in fatturato) e quello marittimo (+13% con +15% di fatturato). Recupera invece solo parzialmente i volumi persi nel 2009 il trasporto su strada a carico completo +2% il traffico nazionale e +7% quello internazionale, ma con una sostanziale stagnazione del fatturato che dimostra la permanenza di un eccesso di offerta rispetto alla domanda.
Situazione simmetrica nel trasporto stradale di collettame, dove il nazionale aumenta dell'8% e l'internazionale rimane sui valori depressi del 2009, anche qui con effetti negativi sul fatturato.
Nel dettaglio i transiti di mezzi pesanti lungo i principali valichi alpini segnano significativi valori positivi, ma recuperano meno di un terzo di quel -20% registrato nei primi mesi del 2009: Fréjus +8,7%, Monte Bianco +7,5%, Brennero** +1,6%. Nel traffico aereo il polo milanese Linate/Malpensa segna un +33,1% cui risponde con un +28,3% il polo romano di Ciampino/Fiumicino.
I dati sul traffico marittimo di container sono decisamente buoni per quanto riguarda i porti di destinazione (Genova +16,2%, La Spezia*** +18,1%, Trieste*** +9%, Livorno +5,6%) mentre continua il declino del transhipment (Taranto*** -16,7%, Gioia Tauro -17%).
Il traffico ferroviario infine recupera un lusinghiero +8,6% rispetto al primo semestre del 2009, anche se rimane molto lontano dai volumi del 2008.
«Dopo quasi un biennio di indicatori negativi, i dati del traffico merci del primo semestre 2010 evidenziano un consolidamento della ripresa economica mondiale, ma con l'Europa come fanalino di coda - commenta Piero Luzzati, Direttore Generale della CONFETRA - gli indicatori infatti migliorano mano a mano che ci si allontana dall'Europa».
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