2 ottobre 2025
Aggiornato 22:00
La manovra

Novità sui farmaci, tagli spalmati su tutta la filiera

Adeguamento dei prezzi alla media di quelli Europei. Novità del relatore

ROMA - I tagli previsti dalla manovra sul settore farmaceutico verranno spalmati su tutta la filiera e toccheranno quindi anche le aziende farmaceutiche e non solo le farmacie e i grossisti. E' una delle novità contenute nell'emendamento del relatore alla manovra, Antonio Azzollini (Pdl), sul settore sanitario che va incontro alle richieste dei farmacisti che hanno lanciato l'allarme sul rischio chiusura per almeno 3.500 farmacie italiane. Altra novità dell'emendamento è l'adeguamento a partire dal 2011 del prezzo dei farmaci equivalenti alla media dei prezzi europea che è più bassa rispetto a quella italiana in quanto le vendite degli equivalenti rispetto ai farmaci sotto brevetto è più alta.

Inoltre, la proposta di modifica prevede l'apertura di un tavolo di confronto tra il ministero della Salute, dell'Economia, dell'Aifa e delle associazioni di categoria per introdurre una remunerazione fissa per tutti i tipi di farmaci e non più proporzionale al loro costo come avviene adesso.

Nel dettaglio, la proposta di Azzollini ridetermina gli sconti per i grossisti e i farmacisti ma li estende anche alle aziende farmaceutiche. La novità, quindi, è che anche il terzo anello della filiera dovrà pagare una quota allo Stato. La quota minima spettante per i farmaci di classe A (tutti i farmaci gratuiti per i cittadini) scende dal 6,65% al 3% per i grossisti, mentre aumenta dal 26,7% al 30,35% per i farmacisti. Il Servizio sanitario nazionale trattiene alle farmacie una quota pari all'1,22% sul prezzo di vendita al pubblico al netto dell'Iva. Anche le aziende farmaceutiche dovranno «corrispondere alle Regioni un importo del 2,43% sul prezzo di vendita al pubblico al netto dell'Iva».

Entro 60 giorni dall'approvazione della legge dovrà partire un tavolo tecnico per la revisione dei criteri di remunerazione della spesa farmaceutica secondo questi criteri: «estensione delle modalità di tracciabilità e controllo a tutte le forme di distribuzione dei farmaci; possibilità di introduzione di una remunerazione della farmacia basata su una prestazione fissa in aggiunta a una ridotta percentuale sul prezzo di riferimento del farmaco, che, stante la prospettata evoluzione del mercato farmaceutico, garantisca una riduzione della spesa per il Servizio sanitario nazionale».

Infine, a proposito del prezzi dei farmaci equivalenti, la proposta prevede che a partire dal 2011 «l'Agenzia italiana del farmaco, sulla base si una ricognizione dei prezzi vigenti nei paesi Ue, fissa un prezzo massimo di rimborso per confezione, a parità di principio attivo, di dosaggio, di forma farmaceutica, di modalità di rilascio e di unità posologiche». I prezzi massimi di rimborso «sono stabiliti in misura idonea a realizzare un risparmio di spesa non inferiore a 600 milioni di euro annui che restano nelle disponibilità regionali».